Welfare e politiche abitative, Giordano: “Nessun programma, solo elenco di intenzioni”

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Marco Imbimbo – «Dall’assessore solo un elenco di intenzioni, ma non dati certi». L’opposizione consiliare non accoglie di buon grado l’informativa di Teresa Mese su politiche sociali e abitative. Era stata stesso la minoranza a chiedere che, l’esponente della Giunta Foti, illustrasse quanto fatto in questi due settori. Alla fine, durante il consiglio comunale di oggi, Mele ha dovuto incassare le accuse dai banchi della minoranza.

Nella sua relazione introduttiva, ha ricordato le modifiche normative sui servizi sociali, compreso quello che ha riguardato il Piano di Zona e la rimodulazione degli ambiti, ma ha anche illustrato le iniziative messe in campo dal Comune. «Gli assegni di cura per persone non autosufficienti, un contributo per sostenere i familiari che li assistono – spiega all’Aula – oppure il servizio Pua; i progetti di affido temporaneo dei minori, per periodo di tempo limitato al superamento del disagio del nucleo familiare di origine». Oltre a questo ci sono le linee guida approvate dalla Regione per l’assistenza specialistica e il trasporto scolastico per gli studenti con disabilità. «Abbiamo anche istituito un fondo destinato agli inquilini morosi e incolpevoli, che non hanno pagato i canoni per problemi economici giunti all’improvviso come la perdita del lavoro – ricorda Mele. C’è anche un contributo post-penitenziaria, erogato all’uscita dal carcere per determinate situazioni. Stiamo attivando anche il casellario dell’assistenza. Una sorta di banca dati delle prestazioni erogate».

In merito alle politiche abitative, la Mele ha ricordato come, dal 2001, il patrimonio immobiliare comunale non sia aumentato. «Dal post Terremoto in poi si è sviluppato in maniera disomogenea – ammette. Al momento contiamo su circa 1400 unità abitative, alcune molto fatiscenti». L’assessore sottolinea anche il problema dell’illegalità di alcune occupazioni e come, negli ultimi tre anni, sia stato riscosso il 79% dei canoni complessivi dovuti dagli inquilini.

Spiegazioni, però, che non hanno convinto l’opposizione. Sulle politiche sociali, Giancarlo Giordano (gruppo Si può) sottolinea: «L’assessore ci ha illustrato quello che dovrebbe essere, noi avremmo voluto sapere cosa c’è al momento. Avevamo chiesto un bilancio preciso, quanto spendiamo voce per voce e quante persone seguiamo». Molto critica anche Francesca Di Iorio che sottolinea: «I tanti ritardi accumulati sono causa di scelte sbagliate. L’assessore non ha comunicato nulla all’Aula, avrebbe invece dovuto dire che le politiche sociali del Comune di Avellino hanno fallito».

E non va meglio per la relazione sulle politiche abitative dove, sempre Giordano, sottolinea come non ci sia una programmazione. «La decisione di affidare il settore al Comandante dei Vigili, è la spia che a voi interessa solo l’aspetto legalitario della vicenda. E non programmare investimenti oppure iniziative come case per giovani coppie. Anche sugli sfratti, inoltre, non si capisce se li state facendo e secondo quali criteri. I cittadini all’interno delle case non sono tutti uguali, c’è chi ne ha bisogno e chi è un imbroglione. Per questi ultimi ci vorrebbe il pugno duro, ma non succederà perché portano voti». Anche Di Iorio denuncia l’inefficienza delle politiche abitative: «L’assessore parla di uffici al lavoro, in realtà sta perdendo pezzi. Il personale è stato spostato e sono rimasti solo due dipendenti. La relazione dell’assessore è scandalosa, perché dice cose che già sapevamo».