Waters porta “The Wall” al cinema, amarcord per avellinesi pinkfloydiani

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Era il 26 Maggio del 1989 quando i Pink Floyd si esibirono a 45 km da Avellino, precisamente a Cava dei Tirreni. Sono molti gli avellinesi che si tengono stretto quel ricordo e che hanno vissuto dal vivo una delle

Un Biglietto del concerto dei Pink Floyd a Cava dei Tirreni
Un Biglietto del concerto dei Pink Floyd a Cava dei Tirreni

esperienze musicali più intense di tutti i tempi. Il concerto è relativo al tour europeo “Another Lapse” ed i Pink Floyd erano orfani di Roger Waters, uscito dal gruppo qualche anno prima per “divergenze insormontabili” con l’altro leader della band, Dave Gilmour.

Waters ha continuato negli anni a portare avanti i propri progetti solisti legati particolarmente agli album dei Pink Floyd che hanno fatto la storia della musica. E stasera, mentre David Gilmour arriva al n°1 in Italia (e non solo..) con il suo Rattle That Lock sia come dischi venduti che come download dopo gli straordinari due concerti italiani, arriva al cinema (29 e 30 settembre ed il 1 ottobre) “Roger Waters – The Wall “.

Chi tra gli avellinesi è stato a quello show potrà rivivere la straordinaria atmosfera di musica, scenografia e luci, chi non ci è stato potrà vedere ed ascoltare cosa si è perso.

Il muro che si erge durante il concerto, le tante guerre che divampano in ogni brano, spezzone o immagine riflessa negli occhi di chi ammira spaesato il teatro irripetibile di uno spettacolo universale, sono lo specchio della drammatica grandiosità scenica di The Wall. Dai trailer pubblicati si può infatti vedere quale lavoro è stato fatto per far rendere al massimo quella che è stata un’esperienza audio/visiva come non ci ricapiterà mai più di assistere. Oltre al film, c’è “The simple facts”, una breve e a tratti esilarante conversazione fra Waters e Nick Mason, il batterista del Pink Floyd. La regia è dello stesso Roger Waters e di Sean Evans e tende a sottolineare la resa cinematografica del colossale allestimento che l’ex Pink Floyd ha portato in giro per il mondo in questi anni, intramezzato di nuove scene con Waters che va a ripercorrere la sua grande ossessione, i luoghi dove è scomparso il padre, militare inglese nella Seconda guerra mondiale, ucciso dai tedeschi nella battaglia di Anzio.
Il muro riflette le fotografie dei caduti di tutte le guerre e la follia della violenza umana, mentre si susseguono i giganteschi e celeberrimi pupazzi della storia del gruppo inglese: il maiale che vola sulla testa degli spettatori, watersl’insegnante repressivo che viene sbeffeggiato da un gruppo di bambini che canta- no Another brick in the wall o la madre invasiva. La prima parte si chiude con il muro interamente costruito e nel silenzio una voce si chiede: “c’è qualcuno lì fuori? La divisione tra band e spettatori è fisica ed angosciante fino al crescendo interlocutorio della seconda parte, alle lacrime sull’assolo di Confortably Numb ed all’abbattimento liberatorio del muro.

Un percorso spirituale nell’anima di Waters e nell’anima di tutti coloro che convivono con la netta differenza tra la propria interiorità ed il vuoto sociale, tra l’io e come ci vede il mondo. L’autodifesa, la chiusura e poi l’esplosione:

“Tutti soli o in coppia, quelli che davvero ti amano camminano su e giù al di là del muro. Alcuni mano nella mano, alcuni in gruppo, i cuori sanguinanti e gli artisti resistono e, quando t’avran dato il meglio di loro stessi, qualcuno barcollerà e cadrà. Non è facile dopotuttopicchiare il tuo cuore contro un fottuto muro”.

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