Voucher lavorativi: Santoli (Confimprenditori) smentisce i sindacati: “La reintroduzione è un argine al lavoro nero”

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“Confimprenditori ha sempre sostenuto l’importanza dei voucher, in alcuni casi indispensabili per pagare chi ha svolto lavori occasionali come pensionati, studenti, cassintegrati e titolari di indennità Aspi. A questo si aggiunge che l’istituzione dei voucher è un importante strumento per arginare il lavoro nero” – a dichiararlo è il vice presidente nazionale di Confimprenditori, Gerardo Santoli, in risposta alla mobilitazione sindacale contro la re-introduzione del provvedimento, che anche in Irpinia abbiamo avuto modo di documentare nei giorni scorsi con l’intervista al Segretario Provinciale di Cgil, Franco Fiordellisi. 

“Detto ciò – prosegue Santoli – cosi come erano non possono essere più reintrodotti ed è giusto che vengano riformati per evitare abusi. Ecco perché Confimprenditori propone un maggiore controllo sull’utilizzo dei voucher, che non devono superare un tot di giornate lavorative in un anno, oltre le quali diventa obbligatorio fare un contratto”.

“L’abolizione totale è stata un errore – ammonisce Santoli – ed è questo il motivo per il quale il Governo sta tornando su i suoi passi. Ancora una volta le ragioni politiche hanno vinto sull’esigenza di fare riforme strutturali sul mondo del lavoro. L’abolizione dei voucher è stata solo una soluzione pilatesca, si è deciso di non decidere, di evitare sia il referendum della Cgil sia una soluzione alternativa, quando sarebbe bastato solo introdurre dei controlli per evitare l’abuso di questo strumento e soprattutto dei parametri temporali e reddituali basati sul costo orario del lavoro”.

“Non decidendo, invece, e piegandosi al ricatto della demagogia, si è di fatto deciso per il ritorno al sommerso. Con l’abolizione dei voucher infatti, secondo Confimprenditori, viene meno un istituto creato proprio per regolarizzare pagamenti per le prestazioni occasionali”.

“Più di tutto – continua Santoli – resta l’amarezza nel constatare che a doverci rimettere saranno le famiglie e le piccole imprese. Queste ultime, spesso, hanno utilizzato i voucher come anticamera per avviare poi contratti a tempo determinato ed indeterminato, trovando così soluzione ad una contrattualistica nazionale troppo spesso rigida ed insufficiente a regolare un ambito in continua evoluzione. Ma a rimetterci sono anche tanti lavoratori che ora si ritrovano senza nemmeno una minima garanzia. Ecco perché i sindacati sbagliano. Come associazione dei piccoli imprenditori, però, siamo pronti come sempre a fare la nostra parte e non ci resta che sperare che questa frattura fra governo e sindacato sia l’occasione per aprire una discussione seria e costruttiva sul lavoro, se non altro per capire quale proposta alternativa hanno i nemici dei voucher”.