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Virtus Lanciano – Avellino, le probabili formazioni: Tesser con gli uomini contati

L’Avellino insegue la matematica salvezza ma sa bene di dover fare i conti con la scure dell’infermeria che si è abbattuta sulla testa di Attilio Tesser senza pietà. Sei gli assenti complessivi per il tecnico biancoverde che dovrà rinunciare ai vari Migliorini, Castaldo, Rea, Pisano, Tavano e Paghera (squalificato).

Come a Vercelli, la panchina sarà composta da otto elementi, due dei quali portieri, uno praticamente indisponibile (Sbaffo), uno acciaccato (Bastien) ed uno aggregato dalla Primavera (Ventola). La piena emergenza costringerà Tesser a ridisegnare il pacchetto difensivo del classico 4-3-1-2 con lo spostamento di Biraschi sulla destra e l’inserimento di Jidayi al centro della difesa insieme a Chiosa. Arini si riprenderà il ruolo di playmaker. Mokulu e Joao Silva di punta per la prima volta dall’inizio.

Lanciano con la formazione tipo ed una sola novità, vale a dire il rientro a centrocampo del baby scuola Juve Mattia Vitale. Rocca gli cederà il posto a centrocampo dove agiranno Bacinovic centralmente e Vastola sul centrodestra. In attacco, Marilungo e Di Francesco a supporto di bomber Ferrari.

Le probabili formazioni del match (fischio d’inizio alle 15):

Virtus Lanciano (4-3-2-1): Cragno; Salviato, Aquilanti, Amenta, Di Matteo; Vastola, Bacinovic, Vitale; Marilungo, Di Francesco; Ferrari.

A disp.: Casadei, Turchi, Bonazzoli, Di Filippo, Padovan, Rigione, Rocca, Milinkovic, Giandonato.

All.: Primo Maragliulo.

Squalificati: nessuno.

Indisponibili: Boldor.

Ballottaggi: nessuno.

Avellino (4-3-1-2): Frattali; Biraschi, Jidayi, Chiosa, Visconti; D’Angelo, Arini, Gavazzi; Insigne; Joao Silva, Mokulu.

A disp.: Offredi, Bianco, Nica, Pucino, Ventola, Sbaffo, D’Attilio, Bastien.

All.: Attilio Tesser.

Squalificati: Paghera.

Indisponibili: Castaldo, Migliorini, Pisano, Rea, Tavano.

Ballottaggi: Visconti-Nica 65%-35%.

Arbitro: Daniele Martinelli della sezione di Roma 1.

Assistenti: Alessandro Raparelli della sezione di Albano Laziale e Enrico Caliari della sezione di Legnago.

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