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Violenza sulle donne, due ospedali irpini nel percorso rosa di tutela

Oltre 600 le donne vittime di violenza, di queste 541 italiane, 593 quelle con un’età superiore ai 18 anni, 32 le minorenni. Sono alcuni dei numeri contenuti nel Report dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, istituito dal Consiglio Regionale della Campania.

L’indagine compiuta dall’Osservatorio ha preso le mosse dalla risposta sanitaria dei pronto soccorso, data alle donne vittime di violenza in ambito regionale. Dei 47 pronti soccorso regionali, 12 hanno attivato il percorso di tutela e uno in particolare a Napoli, il Centro Dafne dell’ospedale Cardarelli, è diventato un modello per gli altri tre del capoluogo per quanto riguarda il percorso di tutela.

Oltre al Cardarelli, a Napoli, presentano un percorso “rosa” anche gli ospedali San Paolo, S. Maria di Loreto Nuovo e il Cto. Tre quelli di Caserta (Marcianise, S.M. Capua Vetere e San Rocco a Sessa Aurunca), due quelli di Salerno (Ruggi D’Aragona e Dell’Immacolata di Sapri), due anche ad Avellino (G. Criscuoli e Landolfi), uno a Benevento (Fatebenefratelli). Da evidenziare che quasi la metà, il 46,8%, dei nosocomi regionali non hanno risposto all’appello dell’Osservatorio.

Dei 47 presidi ospedalieri solo 45 sono sede di un pronto soccorso o di un Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione). Dei 12 pronto soccorsi solo 8 sono stati antecedenti alla Legge 208/2015 che prevede l’istituzione di un percorso di tutele delle vittime di violenza e solo 9 hanno un luogo deputato all’ascolto delle donne: cinque all’interno della struttura e 4 all’esterno. Disparità anche sulla presenza di personale dedicato all’ascolto, oltre a medici e infermieri. Le psicologhe, ad esempio, sono presenti solo in 5 casi su 12; psicologhe e assistenti sociali in soli 2 casi su 12, psicologhe, assistenti sociali e sociologi in un solo caso su 12 come altrettanto i soli assistenti sociali. Solo sei percorsi prevedono, inoltre, procedure di intervento ginecologico e nove sono quelli pronti per un intervento psicologico.

Secondo l’indagine il 25,7% delle donne vittime di violenza ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni. Una percentuale che cala al 24,9% quando si parla di donne tra i 30 e i 39 anni. Percentuali decisamente più basse, il 19,4%, nella fascia di età 20-29 anni. Per le ragazze minorenni il dato regionale è in linea con quello fornito dal rapporto dell’Oms.

La maggioranza delle donne, il 58,6%, che si è rivolta ad un pronto soccorso si è vista assegnare una prognosi compresa tra i 2 e i 7 giorni. La violenza fisica è la tipologia di violenza maggiormente diffusa (63,8% dei casi). Il 2,2% delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale mentre il 2,1% vittima di stalking. Altissima la percentuale anche di chi subisce violenza psicologica e verbale. Per più della metà delle donne, il 51,5%, l’autore della violenza è una persona conosciuta. Di questi il 17,7% è il partner o ex compagno, nel 5,4% dei casi è un’altro familiare e nell’1,5% è un collega o il datore di lavoro. Solo nel 7,1% dei casi si ritrova un aggressore sconosciuto. Di particolare interesse anche il dato inerente l’omissione dell’aggressore che è pari al 14,1% dei casi.

 

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