Violenza in carcere, l’Osapp scrive al Ministro

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“L’OSAPP dice basta al deserto di ascolto e al mare dell’indifferenza che connota l’azione Amministrativa e politica del Ministro Orlando e dei vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, rispetto alle enormi difficoltà operative e logistiche che oberano da tempo la Polizia Penitenziaria e ancor di più in seguito all’evoluzione del sistema penitenziario della Campania e non solo, in particolare quello del carcere Arianese che da tempo nonostante i timidi sforzi messi in campo  è abbandonato a se stesso e la Polizia Penitenziaria è sola a pagare un duro dazio. Crediamo fermamente che la civiltà della detenzione non si misura con i metraggi ad personam, vero è che il numero dei suicidi di detenuti nelle patrie galere Italiane si è ridotto notevolmente (nel 2016 sono 8 a fronte dei 12 del 2014 e dei 15 del 2013 rilevati nello stesso periodo); ma è anche vero che in questi primi 7 mesi del 2016 la polizia penitenziaria ha salvato in extremis ben 34 detenuti da tentati suicidi e, soprattutto, dal 1 Gennaio 2016 ad oggi sono più di 100 gli agenti penitenziari feriti a seguito di aggressioni da parte di soggetti detenuti e molti gli agenti intossicati a seguito degli incendi
appiccati nelle celle o se volete potete pure chiamarle camere di pernottamento.

Però questi numeri così allarmanti pare non destino alcuna preoccupazione nei vertici politici e dipartimentali.( ricordiamo
le aggressioni recenti CC Santa Maria C.V.-Avellino-salerno-Poggioreale-Carinola-Secondigliano) Si era deciso di attivare in tutte le regioni sezioni detentive dove allocare detenuti responsabili di aggressioni e violenze, ma come tante direttive anche questa è rimasta praticamente lettera morta a differenza del penitenziario di Ariano irpino unico contenitore per la misura dell’art. 42 L.354/75. L’OSAPP, contesta le mancate promesse, tutti si sperticano a parole ad elogiare gli effettivi meriti della polizia penitenziaria, ci definiscono angeli blu ed eroi civici. Però il nostro Corpo è l’unico costretto a subire le conseguenze di incapacità gestionali riconducibili a precise responsabilità politiche che hanno fatto
fallire il sistema e saltare tutti i meccanismi di sicurezza nell’interesse della collettività sia intera che esterna. Si abbia consapevolezza della frustrazione, della stanchezza, della demotivazione, della rabbia dei poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Ariano Irpino, ormai il vaso e colmo e la pazienza
esaurita. I fatti: giorno 08 luglio 2016 si è perpetrato presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, l’ennesimo episodio di violenza ed aggressione ai danni del Personale di Polizia Penitenziaria, un
detenuto di Nazionalità Italiana, giovane trentacinquenne di origine Napoletana, ristretto presso il nuovo padiglione detentivo a custodia aperta, si è scagliato gratuitamente al momento della consegna
della corrispondenza contro l’unico Agente di Polizia Penitenziaria presente sul piano, il quale successivamente è ricorso alle cure sanitarie riportando una prognosi di sette giorni. Da rilevare che,
l’utente attore era consueto in tali comportamenti aggressivi, tanto è vero che in tutti gli Istituti Penitenziari della Campania dove era stato precedentemente ristretto è stato trasferito in seguito a
condotte aggressive nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria turbando ordine e sicurezza, nonostante la carenza di personale vengono assegnati continuamente in gran numero presso l’Istituto in questione, dove l’area detentiva e organizzata a tre sezioni regime aperto e una a custodia chiusa non sufficiente per ospitare soggetti che dovrebbero essere ristretti in un regime ordinario per l’applicazione della misura della sorveglianza particolare di cui all’art. 14 bis, ovviamente senza escludere i collaboratori di giustizia di prima fascia. L’ escalation di aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria si è manifestata anche in data 14 luglio us nel penitenziario del tricolle, oramai ci stanno
decimando, addirittura per ristabilire la calma si è ricorso a caschi e scudi perché dopo aver distrutto una cella, il detenuto lanciava oggetti verso il personale di vigilanza e il personale sanitario chiamato per soccorrerlo a causa ferite che si era procurato, il collega intervenuto è stato visitato in infermeria ed esonerato dal prosieguo del turno per botte subite e inviato al pronto soccorso per le cure del caso.

Noi dell’OSAPP continueremo con ferma intenzione a richiedere immediate iniziative agli organi del DAP, alla Politica e alle istituzioni tutte, per rendere in maggior misura, sicuro il sistema penitenziario Arianese e tutto ciò che è in esso, atteso la diversità di soggetti pericolosi ristretti, al fine di rendere più agibile il lavoro delle donne e uomini Polizia Penitenziaria, fin quando persisteranno i gravi rischi per gli operatori in un sistema obsoleto e
desueto nella forma e nella sostanza.”

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