La vera priorità è intercettare il sommerso, chi non denuncia le violenze, che in quei casi per lo più finiscono in modo più violento. E’ questo il messaggio lanciato dal Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma a margine dell’ incontro promosso dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino sul “codice rosso”, per cui : “La priorità non è tanto seguire i numeri, quanto cercare di far emergere ciò che non emerge, perché siamo certamente oppressi da molte denunce, che purtroppo, molto spesso, sono anche strumentali”. A cosa si riferisce il magistrato e’ chiaro: a quella sorta di resistenza a denunciare in tante realtà dove esistono maltrattamenti e violenza di genere: “Non riusciamo ancora a intercettare quei casi sommersi- spiega il Procuratore- silenti, di violenza, che invece sono quelli che poi risultano essere i più gravi. Ecco, l’obiettivo di un bravo investigatore deve essere questo; ma per raggiungerlo è indispensabile avere la collaborazione di tutta la società civile, e soprattutto di quelle associazioni che praticano il vero e autentico diritto”. Sui reati cosiddetti “spia” ha parlato anche il questore di Avellino Pasquale Picone: “I numeri delle violenze sono direttamente correlati alla capacità di essere una società civile, nel senso che dobbiamo anticipare la tutela delle vittime. Per anticipare la tutela, è necessario intercettare i reati spia. Quindi, chi è a conoscenza di una situazione di prevaricazione o di violenza contro una donna, o di un’altra situazione che richiede l’attenzione delle forze dell’ordine, deve segnalare. Dobbiamo essere cittadini responsabili”.I saluti sono stati affidati al presidente Fabio Benigni, al presidente facente funzione del Tribunale di Avellino, Roberto Melone, al Procuratore Domenico Airoma e all’avvocato Raffaele Tecce, responsabile della Formazione in materia penale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino. Sono inoltre intervenuti il questore di Avellino, Pasquale Picone, il comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino, Domenico Albanese, il sostituto procuratore della Repubblica, Teresa Venezia, l’avvocato Ennio Napolillo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Francesca Spella. “È sicuramente una importante opportunità di approfondimento di un tema che continua a essere sempre sulla ribalta nazionale, purtroppo anche locale, perché anche nella nostra realtà territoriale abbiamo esperienze negative da questo punto di vista”, ha spiegato l’avvocato Giovanna Perna, che ha anche moderato l’ incontro . “La violenza di genere, mi preme specificarlo, non è soltanto l’aggressione fisica, non è soltanto il femminicidio, ma assume diverse forme. Proprio questa mattina colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà alla collega, nonché sindaco del Comune di Cervinara, Caterina Lengua. Il tema merita assolutamente attenzione, perché il fenomeno, nonostante gli interventi legislativi, nonostante quella che io definisco una schizofrenia del legislatore, che ha messo in piedi una serie di riforme legislative, continua a preoccupare, poiché a mio avviso c’è ancora un substrato culturale molto profondo da sradicare. Quindi, se non lavoriamo in questa direzione, potremo avere tutte le riforme, dal Codice Rosso alla riforma Roccella, che comunque è una riforma che, a mio avviso, ha perso un’occasione importante, perché noi continuiamo, nonostante tutto, ad avere nel nostro codice di procedura una norma mancante. La norma che manca è l’incidente probatorio, che deve essere normativizzato quando deve essere ascoltata una vittima di violenza. Fino a quando non avremo uno strumento idoneo, la vittima continuerà a subire una vittimizzazione secondaria. Ed è questo che chiaramente a noi operatori deve interessare e interessa; questa per me oggi è una grande occasione di approfondimento, peraltro con illustri moderatori e relatori che avrò l’onore di moderare, perché la Commissione Pari Opportunità, che da poco si è costituita, tiene molto a questo fenomeno. Purtroppo il femminicidio continua a essere impellente nella nostra realtà territoriale e nazionale, e quindi è necessario che ci siano continue attività di sensibilizzazione. Quella di oggi è sicuramente, oltre a un’attività di sensibilizzazione, anche un’occasione di approfondimento su tutte le modifiche legislative intervenute negli ultimi tempi, da dicembre del 2023 ad oggi”.
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