Al centro del dibattito, la richiesta da parte dei produttori del bianco irpino Docg di alzare il prezzo dell’uva da 0,70 centesimi al chilogrammo a un euro. “La situazione è diventata pesante – ha spiegato il presidente del Consorzio dei Comuni del Greco di Tufo, Donnarumma – le istituzioni devono sensibilizzare la filiera per il raggiungimento di una nuova intesa sul prezzo dell’uva”.
Secondo il sindaco di Tufo, Fabio Grassi, una valutazione così bassa del prodotto potrebbe comportare “… un disastro non solo per l’economia dei comuni interessati, ma anche per la salvaguardia dei territori e per la stessa tenuta della risorsa Docg”.
Tra le altre considerazioni è emersa anche la proposta di creare un marchio tipico per individuare una nuova strada che salvaguardi la qualità e rilanci il settore. Dal canto suo, l’assessore provinciale Coppola ha garantito l’impegno della Provincia per una programmazione del comparto. “La tempistica – ha spiegato Coppola – impedisce grossi margini di trattativa. Occorrono tempi medio-lunghi per una utile programmazione. Intanto, solleciteremo controlli su tutta la filiera vitivinicola”.
Infine, il direttore dello Stapa Cepica, Tartaglia, ha ricordato l’esistenza di due misure europee, la 211 e la 214, i cui fondi favoriscono le zone a rischio depauperamento e ha invitato i produttori a partecipare ai bandi.