Lo scorso 16 febbraio alcuni amministratori di maggioranza hanno scritto una lettera riservata e personale indirizzata al sindaco Michele Maruzzo. I rappresentanti del parlamentino, Vincenzo Di Marino (vicesindaco) e Giuseppe Tronfio (consigliere) in quota Pd spiegano alla cittadinanza il contenuto della missiva: “A distanza di tre anni, quando il nostro percorso ha intrapreso il giro di boa verso la volata finale, abbiamo preso la decisione di comunicare alcune nostre opinioni e considerazioni. Si tratta, per certi versi, di un nostro resoconto amministrativo parziale. Riveste per noi primaria importanza la nostra situazione di bilancio. Ci dispiace dirlo, ma molte decisioni vanno riviste e riconsiderate; non è possibile amministrare senza prevedere tutte le conseguenze che scelte sbagliate potrebbero arrecare al nostro Comune ed alla nostra comunità. Innanzitutto occorre riconsiderare la priorità di tutte le opere pubbliche da noi previste, anche a costo di sacrificare la tanto considerata “visibilità”. Ad esempio, non ci possiamo più permettere di investire 120 mila euro per l’acquisto del famoso trenino turistico, che per quanto da alcuni di noi inizialmente condiviso, ora parrebbe un inutile spreco di risorse, insomma un lusso che non ci possiamo permettere. Allo stesso modo non possiamo esporre il nostro ente ad indebitamenti per inseguire anacronistici progetti faraonici come il Centro Congressi, che si rivelerebbe, in un paesino di 900 abitanti, l’ennesima cattedrale nel deserto in una provincia criticata da tutta Italia per la sua incapacità di spesa. Adesso servono altre priorità: risoluzione dei problemi di bilancio corrente; rispetto delle deleghe assegnate; proseguimento della fondovalle Fredane fino la bivio; ultimazione del Puc; assegnazione dei lotti Pip e l’eventuale revoca di quelli assegnati senza esiti occupazionali e senza il rispetto dei regolamenti comunali; revisione delle spese correnti; problema della mensa scolastica da mettere a disposizione anche delle scuole elementari per tentare di far sopravvivere il nostro Istituto; progetti di risparmio energetico; razionalizzazione della raccolta differenziata e quindi razionalizzazione dei tributi; regolamentazione del traffico su via San Giovani, via Roma e piazza Risorgimento; maggiore trasparenza nelle scelte. Quindi, noi crediamo che si possa correggere la nostra rotta amministrativa, che due anni possano bastarci a riprendere la fiducia della gente, che sia ancora possibile ritrovare compattezza, condivisione e maggior rispetto reciproco”.
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