Ma è stata la tematica ‘acqua’ a tenere banco nel corso dell’ultimo incontro dei consiglieri di Palazzo Orsini. Il sindaco Vignola, riprendendo storicamente quanto avvenuto da inizio gennaio ad oggi rispetto al presunto inquinamento della falda acquifera (da Tce) e alla conseguente chiusura dei pozzi, incalzato dalle opposizioni, si è lasciato andare ad un lungo e amaro sfogo: “Questa amministrazione – ha detto – è parte lesa. In questa situazione è molto facile fare sciacallaggio e attaccare il sindaco ma occorre fare anche scelte impopolari. Ecco perché abbiamo pensato di fornire l’acqua prima alle fabbriche del paese e poi ai cittadini; dico questo perché è l’economia il motore del paese e sono le aziende che fanno campare le famiglie”.
Ma Vignola ha attaccato anche l’Ente Provincia: “Abbiamo chiesto alla Provincia di Avellino di farci utilizzare i pozzi ma la provincia non ha mai risposto. Ci stiamo scontrando con i ‘no’ di Palazzo Caracciolo e dell’Ato. Questa vicenda ci ha tolto il sonno e l’energia, abbiamo così abbandonato il nostro programma amministrativo”. E rispondendo alle critiche mosse al sindaco sull’utilizzo dei fondi europei, Vignola ha concluso: “La soluzione è quella di scavare un altro pozzo ma questa attività non può essere fatta chiedendo i fondi dall’accelerazione della spesa”.