VIDEO/Scandone, non solo ammazzagrandi. E’ amore tra Jale e Avellino

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Avellino – Alla fine il palcoscenico del Del Mauro era tutto per lui. Come il più grande dei direttori d’orchestra, Jaka Lakovic al termine della gara tra Avellino e Siena (vinta dalla Scandone 75-70), ha guadagnato il centro del parquet, in solitaria, prendendosi l’ovazione della Curva Sud, con applausi ritmati in segno di giubilo ai quali si sono uniti anche gli altri settori del palazzetto. E ‘Jale’ non ha potuto fare a meno di dare libero sfogo alle proprie emozioni, stringendo e baciando la canotta biancoverde (vedi video in basso). E’ il segno più tangibile di un amore sbocciato tra uno dei più vincenti playmaker europei e il sodalizio irpino. E la speranza dei sostenitori della Scandone è quella di vedere confermato gran parte dell’attuale roster, lo stesso gruppo che dal ritorno di Cesare Pancotto ad Avellino ha – nell’ordine – battuto le più quotate Cantù, Sassari, Siena e tenuto testa alla capolista Varese, la macchina perfetta dell’ex Vitucci.



Definire questa squadra ‘ammazzagrandi’ sarebbe perciò riduttivo. Perché la Sidigas non ha nulla da invidiare alle grandi di questo campionato. Lo avrà dimostrato poco o nulla nel girone di andata, ma in quello di ritorno è già assurta al ruolo di grande protagonista.
In pochi giorni, e nonostante la condizione fisica precaria di almeno 3 giocatori (Spinelli era presente contro Siena solo su referto), la Scandone Avellino si è messa alle spalle la disfatta della Unipol Arena, battendo con merito la squadra campione d’Italia, la Mps Siena (reduce anch’essa dalla battaglia infrasettimanale di Eurolega contro Barcellona). Dopo un primo quarto in chiaroscuro in cui i giocatori di Pancotto hanno forse subito la maggiore prestanza fisica di Siena (e sparato a salve da tre), il secondo ma soprattutto il terzo quarto ha visto l’esplosione della Scandone che ha scavato il solco con Siena, con un parziale di 13-3 guidato magistralmente dalle giocate del play sloveno. Un vantaggio poi sapientemente custodito dalla Scandone nel secondo tempo, grazie a un pressing asfissiante in fase di non possesso (solo 29 punti subiti nel terzo e quarto quarto), nonostante di fronte ci fosse una Mens Sana Siena – per esperienza, chili e centimetri superiore ad Avellino – desiderosa di rivalsa. Oltre a Lakovic, fondamentale è stato il ritorno di Ivanov nelle rotazioni, il valore aggiunto degli irpini nelle battaglie sotto le plance contro Eze e Ress. Solo per la cronaca, la Scandone con la vittoria contro Siena può brindare alla salvezza (la cenerentola Biella è a dieci lunghezze di distanza a cinque gare dalla fine della regular season).
(@antopirolo)

Le immagini della gara

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