Avellino – “L’unica partita che conta è quella domani”. Massimo Rastelli esordisce così in sala stampa alla vigilia del doppio impegno tra campionato e coppa con Virtus Entella e Atalanta. Il tecnico biancoverde allontana la vetrina con gli orobici concentrando tutta l’attenzione sulla partita che dovrà rilanciare un Avellino sottotono negli ultimi 180′ casalinghi.
Ripartenza. “L’obiettivo è di muovere la classifica e di recuperare quei tre punti persi immeritatamente per strada nelle ultime due partite. Non ho nulla da rimproverare alla squadra, ho soltanto chiesto di essere più cinici e concreti perché capitalizziamo poco le palle gol che creiamo”.
Allerta massima. “L’Entella ha un organico importante, è stata costruita per un campionato di alta classifica. Ci sono calciatori di ottima qualità. Inizialmente ha pagato il noviziato nella categoria, in casa ha fatto molto bene ultimamente e subisce molto poco. È una gara insidiosa ma come sempre dipenderà da noi per conseguire un risultato positivo”.
Infermeria. “Ho più gente fuori che dentro, non mi è mai capitato di avere così tanti infortunati da quando faccio l’allenatore. Dovrò valutare chi potrà essere della partita. D’Angelo e Soumarè faranno la rifinitura col gruppo. Vergara parte con la squadra e sarà pronto per il Crotone. Schiavon? Non so dare una risposta”.
Semaforo rosso. “Zito ha alternato buone cose a momenti più opachi. Dopo Modena sembrava aver acquisito continuità di rendimento. Ora ha un problema al nervo sciatico e abbiamo deciso di fermarlo per farlo guarire. Castaldo? Ci sta che possa essere meno brillante nell’arco di un campionato”.
Fascino della Dea. “Abbiamo ancora impressa nella mente la partita con la Juventus dell’anno scorso. È una gara importante e ce la giocheremo anche se l’Atalanta non è la Juve. Zappacosta? Sono orgoglioso di averlo allenato e proiettato nel grande calcio. Come lui anche Izzo”.
(Di seguito il video della conferenza stampa)