Pasquale Manganiello – Rimarcarlo ora, sull’onda emotiva di tragedie infinite, di sofferenze e patimenti mostrate da immagini che non vorremmo mai vedere, potrebbe apparire scontato.
Ma occorre farlo per sottolineare come definirli “eroi” o “angeli” sia quanto di più realistico ci possa essere in questa era di finzioni, bufale e virtualità estemporanea.
I Vigili del Fuoco ci sono sempre, sono lì, sul campo, nell’immediatezza di una tragedia, sia essa un terremoto di magnitudo 6.0 della scala Richter, un incendio, uno schianto in auto o, come le cronache degli ultimi giorni ci rammentano, una catastrofica slavina.
I Vigili del Fuoco di Avellino, per riferirci alla nostra provincia, sono sempre lì a sostenere il dramma umano, a tentare in tutti i modi di salvare vite anche solo con la forza delle proprie braccia, in situazioni proibitive, pericolose.
Sono lì a disposizione del prossimo, 24 ore su 24, con mezzi, elicotteri provenienti dai reparti volo VF e operatori con droni. Molti di loro li vediamo ancora scavare a mani nude per tentare di recuperare tutti i corpi di coloro che non sono sopravvissuti.
Otto persone ancora vive – tre uomini, tre donne e due bambini – sotto le macerie miste a neve dell’hotel Rigopiano, a 42 ore dal momento in cui, erano le 17.40, in cui la montagna è caduta. Cinque sono già fuori dalla morsa di detriti e ghiaccio. Dopo una notte di ricerche i vigili del fuoco hanno sentito le voci e alle 11 sono riusciti a parlare più volte con loro. Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori. I superstiti hanno trovato riparo e salvezza sotto un solaio, nella zona delle cucine. Un elisoccorso del 118 trasporterà tutti all’ospedale di Pescara che confermano l’arrivo ma non conoscono le condizioni dei superstiti. Mamma e figlia, rimaste intrappolate nell’albergo, sono salve perchè sono riuscite ad accendere un fuoco oltre ad avere qualcosa da mangiare.
Due unità dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Avellino sono giunte ieri a Penne per dare una mano alle operazioni di salvataggio sul luogo della valanga che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano, travolto dalla neve che è crollata ai piedi del Gran Sasso.
Continueranno a lavorare in condizioni estreme insieme ai colleghi dell’Abruzzo, del Lazio e delle Marche.
Eroi dei nostri giorni, sottopagati e, troppe volte, dimenticati.