VIDEO/ Tragedia Erasmus, lo strazio dei genitori di Valentina davanti al corpo della giovane

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Rientrerà domani, giovedì 24 marzo, la salma di Valentina Gallo, la 22enne studentessa fiorentina ma originaria di Vallata in Irpinia, deceduta domenica mattina in seguito al terribile schianto in autobus che si è verificato in Catalogna.

Nella tarda serata di ieri sono rientrate all’aeroporto di Pisa le salme di tre delle sette studentesse in Erasmus morte nell’incidente del bus in Spagna. Le salme rientrate sono quelle di Francesca Bonello, Francesca Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza.

Intanto, Ansa svela la storia dei genitori di Valentina, i docenti Gerardo e Giulietta, partiti alla volta di Barcellona per trascorrere con la figlia le festività di Pasqua.

Appena sbarcati in Spagna hanno saputo della notizia del tragico incidente che si era verificato all’alba di domenica sull’AP-7.

Giunti a Barcellona, il cellulare di Valentina non aveva dato segnali e l’ansia e la preoccupazione ben presto si era impossessata dei genitori della studentessa 22enne.

Nessuna notizia dal governo catalano, dagli ospedali della zona. Cristina, una giovane catalana, si è offerta di aiutare Gerardo e Giulietta, provando a parlare di calcio per distogliere l’attenzione dei due su quanto era accaduto.

Intanto Cristina aveva chiamato il servizio di urgenza del governo catalano. Poi quattro ospedali della zona. Nessuna traccia della ragazza. Solo il consiglio di andare appena arrivati a Tortosa per avere informazioni sul posto.

Due ore di viaggio e di angoscia. Gerardo e Giulietta parlano con orgoglio della loro ragazza, innamorata di Barcellona. Voleva entrare nel mondo della moda, forse restare a vivere nella capitale catalana. Aveva preso un appartamento con due ragazze basche, perché voleva imparare in fretta lo spagnolo.

Le amiche però erano andate qualche giorno a Bilbao, e lei aveva deciso di fare la gita di Valencia. Per farli pensare ad altro Cristina si è messa a parlare di calcio.

Arrivando a Tortosa Giulietta e Gerardo erano convinti di trovare la figlia viva. All’albergo Corona, dove erano stati trasferiti i sopravvissuti, e dove li ha ricevuti il presidente catalano Carles Puigdemont, nessuna traccia però della ragazza. Tutte le ricerche, le telefonate negli ospedali, non hanno dato risultato. A un certo punto Puigdemont è impallidito. E per il papà e la mamma di Valentina si sono spalancate le porte dell’orrore. “La faccia del presidente mi ha detto tutto”, gridava sconsolata Giulietta uscendo dalla sala.

“Gli hanno offerto di vedere una fotografia o di andare all’obitorio”, ricorda Cristina, che La Vanguardia ha ribattezzato “L’amica in mezzo alla tragedia”. Hanno deciso di vederla. Poi, dopo l’addio ad ogni speranza, quel grido sussurrato: “E’ lei, è la nostra!”.

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