Stamane la clamorosa protesta dei familiari delle vittime della strage del bus sull’A/16 davanti all’ingresso del Tribunale di Avellino.
Quaranta grandi croci bianche, striscioni, foto delle vittime e la richiesta: conoscere quando inizierà per i 15 indagati nell’inchiesta della procura di Avellino il procedimento penale.
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Sono passati venti mesi dal disastro del luglio del 2013 che ha strappato interi nuclei familiari ai loro congiunti.
A manifestare davanti al tribunale di Avellino anche Giuseppe Bruno presidente del Comitato delle vittime della strage del bus di Acqualonga. “Sono trascorsi 20 lunghi mesi – dice – Siamo incarcerati dal forte dolore, quello che vogliamo è giustizia su quanto accaduto.
Sono stato denunciato per aver chiesto giustizia, io, una persona che ha perso la mamma e il papa, Bruno Salvatore e Russo Maria Elisabetta: ma vi rendete conto? Per loro questo è reato. Ci hanno filmati e identificati per aver chiesto giustizia. Da qui non ce ne andiamo. Non andremo via finché non saremo ricevuti da qualcuno della Procura di Avellino”.