“La banda progettava qualcosa di grosso in termini criminosi”. Ne è certo il Questore di Avellino Maurizio Terrazzi intervistato sia a margine del conflitto a fuoco di ieri nei pressi del cimitero di Cesinali che questa mattina dinanzi gli uffici della Questura del capoluogo. “Ci è stata fatta la segnalazione di un pericolo imminente, così siamo intervenuti mobilitando le nostre risorse” ricostruisce l’alto funzionario.
La banda, composta da più auto di quelle intercettate dagli agenti della Squadra Mobile, progettava probabilmente l’assalto a un portavalori. Si cercano, infatti, altri complici alla guida di altri automezzi con i quali avrebbero dovuto sbarrare la strada al blindato individuato per la rapina. L’assalto non è avvenuto grazie all’intervento dei poliziotti. Una volta resisi conto di essere seguiti dagli agenti della Polizia di Stato, i rapinatori hanno tentato la fuga a tutta velocità tra le stradine di Cesinali lanciando contro gli inseguitori grossi chiodi a tre punte, ma sono stati bloccati nei pressi del cimitero comunale, a ridosso del centro abitato. La violenta sparatoria che ne è seguita ha portato alla morte di uno dei malviventi: un 30enne pregiudicato della provincia di Foggia. Altri tre sono stati arrestati, mentre c’è un quarto sottoposto al vaglio.
In mattinata sul luogo del conflitto a fuoco sono arrivati anche gli agenti della Polizia Scientifica di Napoli per effettuare una serie di rilievi. “Nulla verrà lasciato sotto un alone di dubbio” assicura il Questore Terrazzi. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Avellino.