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VIDEO/ Solofra, incastrato dai video degli incendi. Lunedì l’interrogatorio del ventenne ai domiciliari

SOLOFRA- Un autore solitario e non collegato alla criminalita’ organizzata. L’inchiesta di Procura e Carabinieri chiusa con la notifica di una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del ventenne L.N, residente a Solofra, consegna per due dei tre dei roghi tentati e consumati nei confronti di imprenditori conciari nella zona di Via Balsami tra fine dicembre e aprile del 2023 un primo dato importante: non si tratta di un’azione del racket, una delle piste più inquietanti che avevano percorso, senza tralasciare altre, nelle indagini i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Solofra e per cui ci sono ancora sospetti relativi alla prima delle azioni dolose da cui e’ scaturita l’indagine dei militari agli ordini del capitano Gianfranco Iannelli, quella avvenuta nella notte dell’undici dicembre 2022 e a quelle consumate tra settembre e dicembre dello stesso anno. Proprio dopo il raid di dicembre, per cui ci sono stati sospetti anche nei confronti del ventenne, ripreso da una telecamera vicina alla zona dove è avvenuto l’incendio di un furgone di proprietà di un imprenditore della concia, sono scattati gli accertamenti sul giovane. Cosi anche l’ipotesi che si potesse trattare di un’azione isolata e sicuramente non legata alla criminalità trova riscontro, quando in mano ai militari del Norm finiscono le immagini della videosorveglianza attivata su quella strada proprio dalle stesse vittime del primo raid, che dopo il primo raid avevano deciso di piazzare delle telecamere sulla zona. Due tentativi di incendi, fortunatamente domati dagli stessi proprietari, sono filmati e ritraggono proprio il ventenne. Per lui il Gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone ha firmato la misura cautelare su richiesta della Procura (a coordinare le indagini il sostituto Vincenzo Toscano) per due episodi avvenuti a febbraio e aprile del 2023. Sugli stessi, qualificati come tentati incensi dolosi, non ci sarebbero dubbi sia per quanto riguarda l’identificazione sia sulla matrice non estorsiva. A spiegare il perché dei raid potrebbe essere lo stesso presunto autore, quando lunedì prossimo dovrà comparire davanti al Gip del Tribunale di Avellino per l’interrogatorio di garanzia.

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