VIDEO/ Registro Tumori, Asl di Avellino: “Sull’incidenza dati confortanti ma parziali”. Manca all’appello lo studio delle microaree

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In provincia di Avellino i dati di incidenza e mortalità per patologia neoplastiche sono inferiori ai dati nazionali ed in linea, o inferiori, rispetto al pool registri Sud. E’ questa la prima fotografia scattata dall’Asl di Avellino e contenuta nel registro dei tumori presentato oggi al “Viva Hotel” di Avellino, relativamente al triennio 2010-2012.

Il registro (clicca qui per i dettagli)  è uno strumento di fondamentale importanza per la sanità pubblica che consente di monitorare la patologia oncologica e le possibili modifiche che può subìre nel tempo, tenendo conto delle variazioni temporali e territoriali (in particolare dello stile di vita e dei fattori di rischio ambientali).

In questo registro, però, non rientrano ancora i dati relativi alle microaree del territorio, quelle particolarmente colpite dall’inquinamento come, solo per citarne alcune, la Valle del Sabato e l’Irno-Solofrana.

Entro la fine dell’anno – questo l’obiettivo dichiarato dai dirigenti dell’Asl – vi sarà però un atlante regionale delle incidenze, della mortalità e dei ricoveri in oncologia. Da lì si dovrà partire per cominciare a parlare su evidenze scientifiche della situazione oncologica campana a tutto tondo.

I risultati dello studio, presentati dalla responsabile dell’Asl per il registro tumori, Donatella Camerlengo, parlano di 41.769 casi registrati nel triennio, con 14.691 referti e 3362 decessi. In questa mole di numeri, la struttura ha proposto 13.437 casi, e 7.761 nuove diagnosi.

L’unico tumore che presenta tassi di incidenza più alti sia rispetto al Pool nazionale che al Sud, è il tumore alla tiroide nelle sole donne che, secondo l’Asl, va ricondotto ad una maggiore pressione diagnostica. Negli uomini il primo posto per incidenza è occupato dai tumori del polmone e della prostata; mentre la prima causa di morte per cancro è rappresentata dal tumore al polmone; nelle donne il primo tumore per incidenza e la prima causa di morte per cancro è il tumore alla mammella. Il tumore del colon retto rappresenta, sia nei maschi che nelle donne, la seconda causa di morte per cancro.

“In questi ultimi anni è cresciuta, soprattutto nella nostra Regione la sensibilità ai fattori di rischio che possono essere implicati nella patogenesi della malattia tumorale – ha spiegato Maria Morgante, direttore generale dell’Asl – con la deliberazione n. 924 del 20 giugno 2013, la Direzione Generale Asl Avellino ha adottato il protocollo operativo per l’implementazione del registro tumori riferito alla popolazione della provincia di Avellino.

La finalità di tale strumento è di studiare e monitorare la diffusione del fenomeno oncologico nella popolazione residente. Il lavoro – ricorda – era cominciato nel marzo 2015, ma ad aprile 2018 abbiamo avuto l’accreditamento scientifico della banca dati da parte di AIRTUM. Continueremo in questa direzione, per individuare cause e aree di maggiore interesse”.

La responsabile del sistema informativo del registro tumori della Campania, Antonella Guida, ha sottolineato che “il registro tumori è un punto di partenza, non di arrivo. I dati già c’erano ma sono mancate azioni di controllo, monitoraggio, coordinamento e formazione.

Con la costituzione di una banca dati da consultare ed elaborare per poter agire sul futuro cambia il concetto: individuare i bisogni, programmare i servizi, allocare risorse. Entro fine anno pubblicheremo la mappa dei nodi della rete oncologica assistenziale integrando un patto tra aziende e servizi oncologici”.

Francesco Sellitto, presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino si dice soddisfatto di avere finalmente elaborato un registro dei tumori che “ci consentirà di avere dati certi e, soprattutto, di non sottovalutare le patologie”. Sellitto rimarca le eccellenze del nostro territorio, i fiori all’occhiello della Sanità irpina: “Abbiamo un reparto eccezionale di oncologia ed un’ottima radioterapia al Moscati, come sono per noi un vanto la radiologia di Villa Maria a Mirabella Eclano e la prossima apertura di radioterapia all’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Chi ha bisogno di cure può contare sulle ‘pietre miliari’ presenti in provincia di Avellino”.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici sottolinea poi “l’importanza della diagnosi precoce, della prevenzione e di una maggiore attenzione da rivolgere alle aree messe a dura prova dall’inquinamento come la Valle del Sabato e l’Irno-Solofrana. I medici – conclude – sono pronti a collaborare con i distretti per gli screening”.

Tra i relatori anche il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “La nostra regione ha un’aspettativa di vita più bassa di 2-3  anni rispetto al resto d’Italia. Abbiamo meno incidenze tumorali ma maggiore mortalità, e questo evidenzia ritardi da colmare sulla prevenzione oncologica. Lo sforzo gigantesco messo in campo per tenere insieme tutti gli aspetti del sistema sanitario. Prima di tutto sul versante economico, dove siamo assolutamente in equilibrio e abbiamo 5 anni di bilancio sanitario in attivo”. 

Il Prof. Cesare Gridelli, direttore del dipartimento di Onco-Ematologia del Moscati dichiara: “Il dato emerso oggi è di fondamentale importanza: ad Avellino si registra una minore incidenza dei tumori e la nostra provincia è ‘distante’ alle altre realtà campane. Grazie all’Airtum, Associazione Italiana Registri Tumori, abbiamo non una mera interpretazione dei dati ma riferimenti certi relativi però solo ad un triennio (2010-2012). Nei prossimi mesi arriveranno anche i dati sui cinque anni relativi alle microaree escluse da questo primo studio”.

Escluse, precisa Gridelli perchè “abbiamo pochi numeri su tre anni”. L’oncologo va riferimento ad aree specifiche come il quartiere Ferrovia legato all’Isochimica e la Valle del Sabato, tutta quell’area che circonda l’area industriale di Avellino.

Per il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi “la vocazione sanitaria dell’Irpinia non può e non deve essere messa in discussione. I presidi ospedalieri e le strutture sanitarie pubbliche della provincia di Avellino vanno preservati in ogni modo. Soprattutto in Alta Irpinia.

Non possiamo restare indietro in questo delicato settore. L’assistenza pubblica deve necessariamente migliorare, dobbiamo essere vicini ai cittadini, non possiamo in nessun modo prescindere dagli ospedali o da presidi pubblici ad hoc. Servono servizi sanitari pubblici più efficienti.  Va in questo senso anche la battaglia che la nostra amministrazione, appena si è insediata, ha voluto portare avanti per la riapertura dell’ospedale Moscati di Viale Italia. Siamo sulla buona strada, anche grazie al nostro lavoro”.

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