VIDEO/ Referendum? “No, Caro Matteo”. Il centrodestra e Primavera irpinia: “Riforma pasticciata”

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Ieri pomeriggio presso il Circolo della Stampa di Avellino è stato presentato il libro “No, Caro Matteo” di Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno. Alla conferenza presenti insieme all’autore del volume, Alessandro Cattaneo, coordinatore di Primavera Italia, l’onorevole Mario Landolfi, già Ministro delle Telecomunicazioni, Sabino Morano, fondatore di Primavera Irpinia e Carmine De Angelis, sindaco di Chiusano San Domenico nonché docente di Diritto Pubblico.

Il convegno è stato moderato dal giornalista Erminio Merola ed è stato l’occasione giusta per parlare del prossimo referendum costituzionale. Il centrodestra ha ribadito il suo “No” al ddl Boschi, affermando come questa riforma sia pasticciata e che faccia acqua da tutte le parti.

“Noi di Forza Italia – ha commentato Cattaneo – guardiamo ai contenuti, così come per le Province i titoli annunciati da Renzi sembrano quelli giusti, ma in realtà i contenuti poi latitano. L’Italia ha bisogno di snellirsi ma qui si rischia il caos. Noi diremo no al Referendum e il centrodestra italiano è pronto ad unirsi sulla questione referendaria. Dobbiamo essere in grado di governare il Paese, alternativamente ai pasticci dell’attuale premier.”

Sul centrodestra avellinese e sul rapporto conflittuale tra Cosimo Sibilia e Domenico Gambacorta, la chiosa di Cattaneo: “Un bel bagno di democrazia fa bene a tutti. Occorre interrogare la gente: chi è più connesso con il territorio deve governare. Noi dobbiamo riappropriaci di credibilità, del concetto di gavetta e della meritocrazia”.

Riforma poco coerenze e “sgangherata” anche secondo il sindaco De Angelis: “Come giurista appartengo al comitato nazionale del no, il mio è un no convinto in quanto ritengo che un sistema parlamentare come quello italiano sia un sistema perfetto.

Il problema non è la velocità di legiferazione, ma la qualità delle stesse leggi: occorre un rafforzamento dei criteri di qualità normativa. Non vanno ridotti i costi della democrazia bensì va tagliato il costo delle clientele e degli enti strumentali. Spero inoltre che il presidente del consiglio indichi la data del referendum agli inizi di novembre e non nel mese di dicembre”.

Renato Spiniello

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