L’evento “Rainy days” è inserito nel cartellone invernale del Comune di Avellino ma l’assessore alla cultura Ida Pugliese non lo sa. E’ questo quanto venuto fuori dall’inconsueta conferenza stampa tenutasi stamattina a Palazzo di città per la presentazione della manifestazione organizzata dall’associazione Koinè Art Lab.
La delibera relativa al patrocinio morale di Rainy days, sottoscritta il 23 novembre scorso sull’Albo Pretorio del Comune di Avellino, evidenzia come l’evento fosse stato inserito all’interno del cartellone invernale, delibera sconfessata stamane dall’assessore Pugliese, la quale ha dichiarato che per motivi economici il cartellone (che sarà presentato la prossima settimana, ndr) ha subito delle modifiche. L’assessore non ha voluto svelare quali siano state e da chi siano partite le indicazioni per questo cambiamento né si è fermata con i cronisti nel post-conferenza.
“Abbiamo concesso il patrocinio morale a questa manifestazione – ha sottolineato l’Assessore Ida Pugliese in sede di conferenza – in quanto meritevole per il suo valore culturale e sociale, nonché per la particolare funzione che la musica ha nella cultura giovanile e per l’aspirazione ad essere un riferimento per gli amanti della musica di qualità. Voglio infine precisare che il mancato inserimento di questo evento nel cartellone di Natale 2015 è stato determinato dalla necessità di includere solo quelle iniziative che non comportano spese di qualsiasi genere all’Amministrazione comunale”.
Forse, quindi, è la gestione “indiretta” del cartellone da parte della Pugliese ad aver causato la cancellazione dello spazio dedicato al festival all’interno degli eventi di questo Natale.
Al di là di patrocini morali o meno dell’Amministrazione, dal 4 all’11 dicembre 2015, ad Avellino ci sarà comunque la seconda edizione di “Rainy Days”, il festival organizzato da Koiné Art Lab in collaborazione con il Museo Provinciale Irpino, Godot Art Bistrot, Ynot, Black House Blues e Meet Club.
Rainy Days è un Festival club to club che vedrà la città di Avellino coinvolta in 5 giorni di fotosintesi musicale. L’evento prevede act musicali di artisti nazionali ed internazionali per una staffetta di concerti in alcuni dei locali più rappresentativi del capoluogo irpino. Ad ospitare la rassegna saranno quattro locali avellinesi, Godot Art Bistrot, Ynot, Black House Blues e Meet Club. Inoltre, per quest’edizione, il Festival si avvarrà dell’inedita e suggestiva location del Museo Provinciale Irpino, che ospiterà il concerto degli OoopopoiooO e che resterà aperto fino alle ore 22.
“Avete visto come è andata la conferenza – dichiara Oscar Cini di Koinè Art Lab – ma ora ci piacerebbe parlare di quello che facciamo durante l’anno altrimenti rischiamo di perdere il nostro obiettivo. Abbiamo deciso di non ridurre la proposta culturale e musicale solo al Mas Fest, ma cerchiamo di portare una proposta condivisa dalla cittadinanza, dalle altre associazioni e dai locali. L’idea è quella di promuovere eventi che siano di qualità e riconosciuti anche fuori dalla Campania. Siamo riusciti, ad esempio, a portare ad Avellino i Follakzoid, band cilena che sta girando ovunque. Ringraziamo i locali che ci hanno supportato ed il museo irpino che ospiterà un live”.
Cini sottolinea la difficoltà ad incontrare i diversi assessori alla cultura che si sono succeduti negli ultimi anni:
“In 11 anni di festival c’è stata sempre la difficoltà di riuscire a trovare interlocutori in maniera continuativa a Palazzo di Città che potessero darci un supporto. Illustrare da zero il nostro percorso ogni anno diventa frustrante. Noi continuiamo a farlo in maniera indipendente, se chi è deputato al supporto dell’iniziativa ha voglia di farlo bene, altrimenti andiamo avanti lo stesso”.
“Rainy Days è il primo Festival club to club della Città di Avellino – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Koinè Art Lab Paolo Pilone – che da venerdì 4 dicembre prenderà il via per concludersi venerdì prossimo 11 dicembre. Si tratta del primo Festival avellinese che coinvolge più locali nella stessa manifestazione. Un evento sciamanico che ha l’obiettivo di proporre una soluzione rispetto alle piovose giornate dicembrine offrendo ai giovani e non solo alternative di qualità per trascorrere serate diverse dal solito”.
Oltre ad Oscar Cini e Paolo Pilone dell’associazione Koinè Art Lab ed all’assessore Pugliese, erano presenti stamane al tavolo anche il direttore artistico Lello Villiam Pulzone ed Edvige Bruno di Mediateur.
Si inizierà il 4 dicembre con due appuntamenti.
Il primo con i Weird Black presso il Why Not alle ore 22, un progetto di Luca Di Cataldo (former vocal, guitar Holidays – kiy rec.), co-prodotto con Giampaolo Scapigliati (former bass Holidays – kiy rec. and currently Lamusa) e il contributo, anche live, di Caminoli Matteo e Alessandro Totò (former Holidays – kiy rec.).
Gli arrangiamenti fanno spesso riferimento alla psichedelia di fine anni Sessanta in una costante ricerca di un suono vintage e di un linguaggio sicuramente originale e inedito.
Alle 23.30, presso il Godot Art Bistrot, si esibiscono invece i Sycamore Age, progetto che nasce a inizio 2010 dall’incontro tra Stefano Santoni (produttore artistico) e Francesco Chimenti (voce della band) ai quali, poco dopo, si è aggiunto Davide Andreoni.
Sabato 5 dicembre altro doppio appuntamento in agenda: alle 20, presso il Museo Provinciale Irpino, sul palco gli OoopopoiooO, due virtuosi italiani del theremin, Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, che mettono in scena siparietti visionari tra fumetto, favola e dimensione onirica, duettando con violini, percussioni, voci ed elettronica (questo evento prevede una capienza limitata di 100 posti, prenotabili gratuitamente fino a esaurimento); alle 22, al Why Not, ci sono invece Elius Inferno & TMC, con le loro suggestioni musicali.
Il 7 dicembre (alle 22) il Black House Blues ospita gli imolesi Fulkanelli e a seguire, alle 23.30, Fuzz Orchestra che ha al suo attivo centinaia di concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti.
Martedì 8 dicembre ci sono i Forever Pavot al Godot Art Bistrot alle 22.30, mentre a chiudere la rassegna ci sono i Follakzoid, nati sette anni fa dall’esperienza “trance” degli amici d’infanzia Diego, Juan Pablo e Domingo di Santiago in Chile con forti influenze dell’antica musica delle Ande, che si esibiscono venerdì 11 al Meet Club dalle 23 per cui è previsto un biglietto d’ingresso di 8 euro.