Circa venti immigrati hanno protestato stamane davanti alla Prefettura. Il motivo si ripete in quanto la pacifica mobilitazione riguarda la mancata assegnazione di pocket money che non sarebbero stati elargiti dalla cooperativa di riferimento. Sul posto Antonio Famiglietti della Cgil:
“Non sappiamo chi ha torto e chi ragione – afferma – l’accoglienza dei migranti vede in Irpinia una situazione per cui il 60-70% degli ospiti si trova in condizioni dignitose e ha l’appoggio di personale e gestori di strutture, mentre altri pensano che l’accoglienza possa essere ancora un affare e coinvolgono responsabilità di carattere legale. Le cooperative perseverano nel loro modus operandi che non rispetta gli impegni con questi ragazzi, non è possibile che non ricevano i pocket money da più di 4 mesi, una situazione che crea tensione all’interno dei centri.”
Famiglietti annovera tra le soluzioni la gestione in house da parte dei Comuni:
“È necessario che le amministrazioni, in vista dei nuovi arrivi che ci saranno nel corso dei prossimi mesi, si facciano carico delle responsabilità che spettano ad ogni Comune: con presenze in piccoli gruppi in tutti i Comuni irpini il problema può essere superato. Ma finché accadrà questo credo che perdiamo tutti».
L’esponente di riferimento della Cgil cita la gestione virtuosa da parte di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, inserito fra i World’s 50 Greatest Leaders:
“Quello che è successo a Riace è l’optimum, ma per arrivarci in Irpinia dobbiamo fare ancora passi importanti, perché bisogna far capire che gli immigrati possono essere una risorsa anche in Irpinia e che non sono affatto una delle ragioni della crisi. Dove i giovani se ne vanno, i migranti possono rivitalizzare anche i nostri centri storici e l’opportunità offerta dalla Prefettura con la gestione diretta è una occasione da cogliere, senza diffidenza nei confronti di queste persone”.