VIDEO/ Pd, De Blasio a tutto campo: “Le elezioni non sono la resa dei conti nei partiti”

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De Blasio Irpinianews
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Il centro sinistra, con la vittoria di De Luca, ritorna alla guida della Regione Campania. Il Pd irpino mantiene un consigliere regionale a Palazzo Santa Lucia, con la coalizione a sostegno di De Luca che presenterà ben 4 consiglieri irpini a Napoli. Segretario, può dirsi soddisfatto?

“Intanto, ritornare alla guida della Regione è straordinario. Si tratta di un obiettivo al quale nessuno credeva più in un momento particolare dove sulla Campania e su De Luca è stato detto tutto e il contrario di tutti. La vittoria di De Luca è una grande opportunità per la Campania e per tutto il Mezzogiorno”.

Partiamo dall’analisi di un dato in particolare. Il Pd ha perso 11mila voti e due punti percentuale in provincia rispetto alle regionali di cinque anni fa. Ad Avellino città addirittura il candidato del Pd è risultato il quarto più votato e i voti di lista – per intenderci quelli del Pd, di De Luca Presidente e Davvero Verdi – hanno restituito un partito completamente spaccato in due…

“Occorre guardare al risultato oggettivo ovvero al fatto che abbiamo vinto le regionali e questo era l’obiettivo prioritario. Il Pd in Campania e in Irpinia resta il primo partito. La lista del Pd di Avellino ha raccolto qui un consenso impensabile, con l’ultimo dei nostri candidati che è arrivato a quota 5mila preferenze. La lista si è dimostrata dunque forte numericamente, anche in Irpinia. Ad Avellino abbiamo avuto candidature forti in tutte le liste, quindi era prevedibile una frammentazione del consenso. Ma il dato resta sul piano politico. Non dobbiamo trascurare che in Italia non esiste più il Pd delle Europee, esiste un Pd che ha compiuto anche scelte complicate come per la riforma della scuola. Su questo occorre aprire una riflessione. Il Pd deve dimostrarsi all’altezza di rimanere in sintonia con le esigenze della gente, di avere maggiore elasticità d’ascolto con i bisogni dei territori e non con le correnti interne”.

I candidati sponsorizzati dai parlamentari irpini del Pd non sono stati eletti. Cosa che per esempio è riuscita a Scelta Civica e all’UdC. Il suo giudizio in merito?

“Non ci sono candidati sponsorizzati dai parlamentari, Abbiamo fatto una lista del Pd, per le scelte compiute mi sono assunto le massime responsabilità. Il risultato non è quello di segretario, è una cifra di partito che è presente ma che deve lavorare di più per concentrarsi sugli obiettivi che i territori chiedono.

L’exploit della lista De Luca Presidente e l’elezione a consigliere regionale di Iannace in Irpinia testimoniano che questo Pd non è in grado di intercettare il voto della società civile?

“Il successo della lista di De Luca Presidente in Irpinia è il successo personale di Carlo Iannace, di una candidatura presente nel sentimento popolare. A Salerno il Pd ha raccolto meno di Avellino perchè anche lì la Lista del Presidente ha raccolto un consenso assai significativo, anche a Caserta è stato così. Passiamo da una condizione di denuncia e protesta a una di mettere in campo quelle azioni concrete rispetto ai problemi sottolineati in queste settimane di campagna elettorale”.

“La gestione delle candidature è stata scellerata, in particolare la scelta come capolista di Santaniello”. Questo è quanto riferito dall’on. D’Amelio in conferenza stampa. Il suo commento?

“La gestione della lista è stata molto impegnativa. Siamo stati oggetto dell’attenzione dell’opinione pubblica nazionale per mano di alcuni amici di questo partito. E’ stata una gestione complicata che non si è risolta in 5 minuti. Poi ci sono state scelte compiute in Direzione a Napoli”.

Considerando i rapporti di forza cambiati, quali saranno i nuovi equilibri in seno agli Enti sovracomunali. Ad esempio, potrebbero esserci spazi per qualche ambizioso vicino alla D’Amelio per esempio?

“Anche dopo la mia elezione a via Tagliamento, c’è sempre stata quella faziosa ricerca allo scoop tesa a sconvolgere gli equilibri interni dei partiti. Oggi si parla di resa dei conti, nella realtà ai cittadini interessa sapere se ci sarà davvero la svolta, quella svolta che riporterà all’Irpinia quella considerazione e presa in carico di questioni cruciali. Dobbiamo lavorare su questo anche negli Enti. Non si fanno le elezioni per vedere tra le correnti chi vince e chi perde, questa logica appartiene ad un tempo che non esiste più. Eravamo abituati agli schieramenti, da un parte i democristiani e dall’altra i comunisti, che se le suonavano di santa ragione salvo poi nei momenti decisivi nel segreto della stanza spartirsi le proprie convenienze. Questo accadeva fino a qualche mese fa. Sono attaccato da sempre perchè abbiamo fatto saltare questo schema, abbiamo detto che era finito il tempo dei tavolini dove ognuno poteva rivendicare il proprio pezzetto. Ora si gioca a viso aperto, a carte scoperte. D’altra parte, a chi conviene dirigere un partito come il Pd e a essere vittima delle polemiche di qualche personaggetto? Le questioni interne al Pd si risolvono nei Congressi e le elezioni non sono la resa dei conti nei partiti. Trovo patetico mettere sempre in discussione il segretario, ognuno dia il proprio contributo per quello che sente di dare”.

Sente il peso della responsabilità per la mancata elezione di De Luca?

“Le persone non sono legate a questo o quel nome, al di là dei rapporti personali che pure ci sono. La partita delle Regionali ha creato una forte concorrenza nella nostra lista, cosa che non è accaduta in altre liste”.

Quello di De Mita è stato il successo dello stratega o solo una favorevole congiunzione astrale come qualcuno del Pd pure ha riferito?

“Questa vicenda ha riportato alle origini il Pd in Irpinia. Se siamo a questo punto è perché c’è stato un passaggio nel 2008 che ha comportato scelte coraggiose. Non tutti possono parlare di quel che è successo nel Pd. Non so rispondere alla domanda sinceramente, però posso dire che il risultato che ha portato un effetto positivo anche all’UdC facendo eleggere un consigliere irpino a Palazzo Santa Lucia è il risultato di un sistema particolare di una legge elettorale che ha prodotto, qui in Irpinia ad esempio, una cosa incomprensibile come il non avere un rappresentante dell’opposizione in Regione in questa provincia”.

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