VIDEO/ Nocciola irpina, Petracca: “La nascita della prima cooperativa è una buona notizia”

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E’ stata presentata presso il Carcere Borbonico di Avellino la nuova strategia di sviluppo della nocciola irpina. Dopo anni di stasi, sia sul fronte dell’aggregazione di prodotto sia su quello della valorizzazione attraverso riconoscimento e marchio europeo, riprende vita con la giornata di giovedì il dibattito e l’economia sul prezioso frutto a guscio della provincia di Avellino.

A rimettere in moto il processo la cooperativa Nocciola Irpina, sostenuta dalla Cia di Avellino e dalla coop già operante Tonda di Giffoni. Gli obiettivi sono sinteticamente tre: qualità del prodotto ed efficienza della filiera agro-alimentare, aggregazione e maggior reddito per gli agricoltori, valorizzazione a marchio europeo della nocciola irpina.

Presenti Corrado Martinangelo, presidente nazionale Agrocepi ed expert in politiche agro-alimentari Italia-UE, Carlo Mazza, presidente della nuova realtà cooperativa Nocciola Irpina, Pasquale Sica, coop Tonda di Giffoni, Michele Masuccio, presidente Cia Avellino, on. Maurizio Petracca, presidente Commissione agricoltura Regione Campania.

La nascita della prima cooperativa irpina dedicata alla nocciola è una buona notizia – commenta Petracca – questa iniziativa incrocia una indicazione strategica della programmazione comunitaria che si pone l’obiettivo della coesione tra imprenditori e nelle filiere.

Gran parte delle risorse di questo Psr sono dedicate ai privati. É un’inversione di tendenza rispetto al passato. Come fare per dare concretezza a questa indicazione strategica? Proprio attraverso il dialogo, promuovendo forme di collaborazione.

La nocciola è l’emblema della città di Avellino e dell’Irpinia. É un comparto che va rilanciato. A coloro che hanno deciso di dare vita a questa cooperativa dico che è necessaria una maturazione ma dovrà essere una maturazione veloce proprio per intercettare le opportunità contenute nella programmazione comunitaria, quelle opportunità che non possono non essere colte.”