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VIDEO/ Menarini, prima Urso ora De Luca. Morsa: “Coincidenze elettorali?”

“Prima il ministro Urso, ora il governatore De Luca: in questa fase stiamo notando un’alta attenzione da parte dei politici sullo stabilimento Menarini di Flumeri. Non vorrei che fosse una semplice coincidenza legata alle prossime elezioni regionali, quindi vogliamo capire meglio il significato di queste visite”. Così il segretario della Fiom Cgil di Avellino, Giuseppe Morsa, che questa mattina ha incontrato i delegati di Stellantis di Pratola Serra per discutere della situazione attuale della produzione e delle prospettive future. Un incontro durante il quale sono state presentate anche proposte riguardanti la sicurezza, un tema sempre più centrale per i lavoratori.

“Il dato che ci preoccupa di più riguardo lo stabilimento di Pratola Serra è che, dal 2018 a oggi, i lavoratori sono diminuiti di 400 unità”, sottolinea Morsa, che prosegue: “Questo dato ci preoccupa moltissimo. L’azienda, in accordo con qualche organizzazione sindacale, potrebbe farci credere che tutto sia stato superato, ma i numeri ci dicono il contrario. La situazione attuale ci consegna uno stabilimento che produce motori diesel, ma, come sappiamo, questo motore dovrà presto essere dismesso. Non ci sono indicazioni chiare su come affrontare il post-diesel, e questo ci preoccupa enormemente. Inoltre, non ci convince l’organizzazione del lavoro, che sta gravando notevolmente sulle condizioni dei lavoratori all’interno dello stabilimento. Per questo motivo, abbiamo chiesto all’azienda di prestare maggiore attenzione, anche sulla sicurezza, compresa quella negli spazi esterni dello stabilimento. L’Asi dovrebbe anch’essa impegnarsi affinché vengano create le condizioni adeguate. Ci sono molte questioni in gioco, ma quella che ci preoccupa maggiormente riguarda il futuro produttivo, perché non esiste un piano industriale che vada oltre il motore diesel, il cui ciclo di vita, come sappiamo, non è lungo”.

Proprio per questa situazione, il 19 febbraio tutti i metalmeccanici irpini incroceranno le braccia e organizzeranno un presidio davanti alla sede di Confindustria.

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