VIDEO/ Maria Tirone nuovo Prefetto di Avellino: “Indispensabile il dialogo tra i vari livelli istituzionali”

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La dottoressa Maria Tirone, nuovo Prefetto di Avellino, si è ufficialmente insediata a Palazzo di Governo.

Questa mattina l’incontro ufficiale con gli operatori dell’informazione irpini, nel corso del quale la dottoressa Tirone ha tracciato il quadro di quello che sarà il proprio operato nella Provincia di Avellino.

Fino ad oggi, la dottoressa Tirone è stata a capo della Prefettura di Foggia. E’ nata a Campobasso il 29 settembre 1956, laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, ed è entrata nella carriera prefettizia nel novembre 1982.

Nel 1989 è stata nominata Vice Capo di Gabinetto e Capo della Segreteria di Sicurezza.
Dal 21 giugno 2010 è stata collocata in posizione di fuori ruolo, per ricoprire l’incarico di Vice Capo di Gabinetto del presidente della Giunta regionale della Campania. Con delibera del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2010 è stata nominata Prefetto, permanendo in posizione fuori ruolo presso la Regione Campania.

“Le mie prime impressioni sulla provincia di Avellino sono state positive – ha affetmato il Prefetto – quella irpina è una realtà dove si avverte la presenza di valori sostanziali e di un forte decoro, che sono il promo segnale di prevenzione rispetto ad episodi di illegalità degenerativa”.

“L’Irpinia è molto simile alla mia regione d’origine, il Molise, anche rispetto alle dinamiche sociali che interessano queste regioni. Attraverso quella che sarà un’approfondita analisi di tutta la Provincia, avrò senz’altro modo di entrare più affondo alle dinamiche del territorio”.

“Oggi mi trovo ad operare in una Provincia che ha senz’altro patito la grave crisi degli ultimi anni, sia in termini sociali che economici, e per questo sarò sempre molto vicina ai singoli enti locali, che sono i primi riferimenti delle istanze dei cittadini”.

Un passaggio doveroso, quello del neo Prefetto, anche in relazione al pericolo di infiltrazioni malavitose del foggiano in Campania, le cui dinamiche sono ben conosciute in virtù delle sue esperienze pregresse: “Il rischio di infiltrazioni criminali nel territorio irpino resta molto presente – conferma – e per questo ho già incontrato i vertici delle Forze di Polizia che, in ogni caso, stanno già effettuando una buona azione di monitoraggio e di contrasto. A Foggia, dopo i recenti e gravissimi fatti di cronaca, c’è un livello di attenzione altissimo che potrebbe certo indurre a sconfinamenti”.

Rispetto alla questione migranti: “In Irpinia assistiamo ad una situazione piuttosto gestibile sotto questo profilo, e ritengo che la soluzione degli Sprar abbia rappresentato un’esperienza positiva. Anche in questo caso, è necessario cementificare il dialogo con i sindaci, per agire in maniera coordinata a garanzia di un buon livello di integrazione che possa limitare gravi problematiche”.

Sulla vicenda ambientale dell’ex Isochimica e della Valle del Sabato: “Le attività di bonifica possono attirare interessi, ed evitare questo fenomeno è il principale compito del Prefetto. In Irpinia ci sono situazioni importanti, sulle quali avremo modo di lavorare in sinergia con le Forze dell’Ordine. Da un punto di vista più strettamente sanitario ed ambientale le Prefetture non hanno competenze dirette e tuttavia possono svolgere un ruolo fondamentale sotto il profilo della mediazione tra i diversi portatori di interessi pubblici. Proprio alla luce di quello spirito di collaborazione, attribuisco grande importanza all’apertura di spazi di confronto, offrendo massima disponibilità all’organizzazione di tavoli di concertazione, intorno ai quali cercare di definire risposte complesse a problematiche altrettanto complesse”.