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VIDEO/ Lucio Fierro: “Foti non si dimetterà. Alto Calore? Pagheranno i debiti grazie all’aumento delle tariffe”

Intervenuto ieri presso la sala stampa del Comune di Montemiletto per la presentazione del libro di Giuseppe Gargani dal titolo: “Io e il Partito. Dal partito forza politica al partito indistinto”, Lucio Fierro, a margine dell’incontro, ha analizzato alcuni temi che contraddistinguono l’attualità politica irpina e quella relativa al comune capoluogo.

“Foti non si dimetterà – ha dichiarato Fierro – lo dico con franchezza e commetterà un errore. Nel momento in cui Foti stava lanciando un’idea di prospettiva con il completamento dei cantieri ecc., arriva questa notizia. Arriva perché in realtà il fallimento di questa Amministrazione è fuori discussione e Foti sa che da solo non può governare una città come Avellino, ma se Foti è solo la colpa è sua.

Circondarsi di un cerchio magico e poi denunciare l’isolamento secondo me è ipocrita. Foti, di fatto, non è stato stimolato dalle critiche di chi lo spingeva a volare alto ed a mettersi in discussione. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.”

Fierro non ha risparmiato strali anche al presidente dell’Alto Calore, Lello De Stefano:

“Il presidente attuale dell’Alto Calore ha sostenuto con il sorriso sulle labbra che i suoi 3 anni hanno determinato straordinaria condizione di miglioramento dell’Ente. Io gli credo: ma se questo è vero perché tre anni fa non ha portato i libri in Tribunale visto che la situazione era così tragica? Il punto vero è che portare i libri in tribunale è richiesto dalla legge ed il meccanismo attuato è stato un trucco per tentare di scaricare su altri le responsabilità di un fallimento. Se si non fa un’operazione di verità, chiunque subentrerà all’Alto Calore farà pagare i debiti con l’aumento delle tariffe. Io non intendo consentirlo.”

E sulla crisi dei partiti:

“Non è una stagione positiva per l’Italia e per il mondo, la crisi della politica pone dei problemi ma l’eliminazione dei partiti porterà solo guai. Il passato di cui ho parlato durante la presentazione, ha evidenziato il tentativo di unificare culture, bisogni, impegni; oggi c’è la delega al taumaturgo di turno che può avere il nome di Craxi, Berlusconi o Renzi. La soluzione può essere trovata in qualcosa che somiglia ai partiti politici intesi come luoghi di costruzione di classi dirigenti con strumenti nuovi: il Movimento cinque stelle, anche se in maniera discutibile, sta provando a fare questo”.

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