Marco Imbimbo – Le linee programmatiche sono da rifare. Il primo cittadino, invece di illustrarle all’Aula, ha preferito ritirarle. «Vorrei realizzare una convergenza sulle linee, spero che ogni consigliere dia un contributo di idee, progetto e metodo», spiega Ciampi nel motivare la sua decisione. Dietro, dunque, c’è la volontà di arrivare a un programma condiviso.
Il primo cittadino, però, ha allontanato anche le accuse di aver copiato quelle linee programmatiche che, ironicamente, le ha definite «le più famose d’Italia. Non ho copiato le linee programmatiche, ho solo condiviso un principio generale di quelle del Comune di Verona. So bene che le linee sono l’indirizzo programmatico del sindaco, ma in questo contesto, con la buona volontà di tutti, dovremmo realizzare delle linee quanto più condivise possibile».
Sul ritiro, ipotesi che già nel pomeriggio girava, Nadia Arace, capogruppo di “Si può”, aveva chiesto chiarimenti al sindaco: «Lo ha annunciato su fb, ma voglio fargli notare che il luogo di discussione è l’Aula, quindi deve farci capire come vuole continuare. Forse dietro il ritiro delle linee programmatiche, c’è un disperato tentativo di accordo, ma lo deve dire in Aula e non nei bar o pub».
Un attacco a cui Ciampi replica allontanando ogni ipotesi di inciucio dietro a questa sua decisione. «Vorrei realizzare una convergenza sulle linee. Auspico che ogni consigliere dia un contributo di idee, progetto e metodo. Per questo ritiro le linee con la speranza e l’auspicio di dare a tutto il Consiglio l’opportunità di confrontarci nelle sede competenti: la conferenza dei capigruppo. E’ stata invocata trasparenza, giochiamo a carte scoperte. Voglio vedere chi c’è e chi no».
Di fronte alla decisione del primo cittadino, l’Aula ha visto un’interruzione dei lavori per stabilire come procedere. Al rientro, il presidente Ugo Maggio ha annunciato che i capigruppo hanno accolto l’apertura di Ciampi: «Lunedì porteranno le loro integrazioni alle linee programmatiche, durante un nuovo incontro». Una dichiarazione che non è piaciuta ad Arace: «Non ho condiviso questa decisione dei capigruppo».