Pasquale Manganiello – Ambiente, sviluppo, servizi alle persone, oltre alle nuove sfide dell’integrazione e della coesione sociale. Sono questi gli argomenti messi in campo nel convegno organizzato ad Avellino da Open Irpinia. Al tavolo, oltre al presidente dell’associazione Antonello Losco ed all’ex segretario Carmine De Blasio, anche Umberto Del Basso De Caro, Luigi Famiglietti, Valentina Paris, Enzo De Luca.
Assenti il Commissario David Ermini e Rosetta D’Amelio. In platea presenti Lello De Stefano, Caterina Lengua, Enza Ambrosone, Livio Petitto, Chiara Maffei, Sabrina Polcari, Stefano La Verde, Maria Rusolo, Giovanni Bove, dirigenti della giovanile, sindaci e consiglieri del Pd.
“La politica porta a compiere scelte coraggiose ma non diminuisce l’impegno – ha dichiarato Carmine De Blasio, stuzzicato su come abbia riunito intorno ad un tavolo chi aveva affossato la sua segreteria 2 anni fa – abbiamo assunto un impegno nei confronti di elettori della provincia che si aspettano la realizzazione di una grande e riformista trasformazione. Stop a scontri, è il momento di capire se tutti sono consapevoli della condizione in cui versa il partito provinciale e come uscirne. Non abbiamo fatto il Partito per lo spettacolo offerto in questi mesi.”
“Il partito è una scelta condivisa – ha continuato l’ex segretario – qualificando questa scelta agli occhi dei cittadini. Abbiamo un governo nazionale e un governo regionale del Pd, sui territori c’è il Pd, abbiamo il dovere di far vedere che siamo all’altezza di quello che diciamo. Cerchiamo gli avversari dentro il partito stesso. Un dramma vero, non riusciamo a riscoprire l’orgoglio profondo di una scelta politica. La scusa della Sinistra radicale non c’è più, la scommessa è quella di dimostrare che siamo credibili sui territori.”
Sulla stessa linea Antonello Losco che ha evidenziato l’importanza di questo processo congressuale in vista degli appuntamenti elettorali della prossima primavera.
“OpenIrpinia ha deciso di assumere una iniziativa pubblica, coinvolgendo tutti i riferimenti istituzionali democratici della nostra provincia. L’idea è quella di voltare pagina, comprendere se esiste in tutti la consapevolezza che l’Irpinia merita un altro Partito Democratico. Ci sono ragazzi costretti a partire ed andare via perchè qui non c’è lavoro, c’è chi è costretto a lavorare il doppio di quanto è pagato, ci sono problemi reali fuori da Via Tagliamento che abbiamo il dovere di prendere in carico”.
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