VIDEO/ L’allarme cinghiali arriva in Provincia. Ricciardi: “Danni non solo all’agricoltura”

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L’emergenza cinghiali in Alta Irpinia arriva nel capoluogo, presso la Sala Grasso della Provincia di Avellino: presenti al tavolo, oltre ai sindaci Franco Ricciardi (Monteverde) e Paolo Caruso (Zungoli), anche il vice-sindaco di Monteverde e il consigliere provinciale Girolamo Giaquinto.

E’ proprio il primo cittadino di quello che è stato eletto nel 2013 tra i borghi più belli d’Italia a presentare le problematiche prodotte dall’elevato numero dei suini: “In prims distruzione dei raccolti agricoli: la presenza massiccia di questi animali mina l’economia agricola, su cui si basa principalmente il sistema produttivo delle zone interne dell’Alta Irpinia. Il problema è stato trascurato nel tempo e per questo oggi ci troviamo davanti ad una vera e propria emergenza”.

I danni tuttavia non sono limitati alla sola agricoltura: “A rischio anche l’incolumità pubblica – sottolinea Ricciardi – anche dal punto di vista sanitario, inoltre il transito di questi animali sulle strade aumenta il rischio di incidenti. Per fortuna non si sono ancora verificati sinistri gravi, ma andando avanti così il pericolo resta elevato”.

Soluzioni? “Istituire un tavolo tecnico di persone competenti, bisogna monitorarne la presenza e poi paventare soluzioni. Una di queste lo stanziamento, da parte della Regione Campania, di fondi per il risarcimento danni, questi devono essere utilizzati per trovare soluzioni preventive”.

Cosa è stato fatto? “Da sindaco di Monteverde avevo già sollecitato il Prefetto sulla questione, in modo da organizzare degli incontri con la Regione e la Provincia. Per il momento è stato solo uno scarico di responsabilità, come avviene spesso in Italia, senza affrontare veramente il problema”.

La situazione coinvolge tutta la zona interna dell’Alta Irpinia, da Conza a Monteverde, dove i territori boschivi sono ideali alla proliferazione dei cinghiali. Anche l’Ofantina, come già accennato, che è una strada a scorrimento veloce, è attanagliata dal problema: il passaggio degli animali selvatici rende difficile la circolazione a tutte le ore del giorno, non solo la notte.

“Confidiamo nella stampa – chiosa la fascia tricolore – che porti risonanza al problema: chiediamo un tavolo istituzionale tecnico con persone competenti, ovviamente con tutti gli interessati (anche animalisti e ambientalisti)”.

“Il grave problema va affrontato a dovere – continua infine Paolo Caruso – i rischi per i cittadini sono alti, a cominciare dalla viabilità per finire con i danni all’agricoltura. Si parla tanto fuga di giovani: ecco questo può essere elencato tra le cause di questa emigrazione. Noi siamo qui per difendere il territorio, tutelare anche i cacciatori: è possibile intervenire anche con battute di caccia o con apposite gabbie come avviene nelle altre realtà italiane. Siamo disposti anche a chiedere un’ordinanza: la Provincia si assuma le sue responsabilità e agisca di conseguenza”.

di Renato Spiniello.

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