Alfredo Picariello – Sant’Angelo dei Lombardi è stato uno dei paesi più colpiti dal terremoto del 23 novembre 1980. Una tragedia immane nel centro dell’Alta Irpinia, con 432 morti, tra cui il sindaco Guglielmo Castellano che rimase travolto dal sisma a soli 32 anni. Morirono anche il parroco, il capitano dei carabinieri, assessori e consiglieri comunali. In quell’inferno, due sere dopo, il 25 novembre, sotto una tenda, divenne sindaco una giovane insegnante: Rosanna Repole. A 40 anni di distanza, con lei abbiamo provato a ripercorrere quei momenti terribili, che sono rimasti per sempre impressi nella sua memoria.
“Sinceramente non lo so perché sono stata eletta sindaco”, afferma. “Forse furono tante le ragioni. Sicuramente perché ero più libera, perché ero giovane ed ero donna”. Rosanna Repole visse anche il terremoto del Friuli nel 1976. Il papà collaborava con l’allora commissario Giuseppe Zamberletti, il quale divenne commissario straordinario anche in provincia di Avellino. “Ricordo, in particolare, l’arrivo del capo dello Stato a Sant’Angelo dei Lombardi. Sandro Pertini si fermò davanti alle macerie di Palazzo Japicca dove ancora si scavava. Qui lo vidi piangere. Per me è un ricordo forte”.
“Appena divenni sindaco, chiesi aiuto a tutti”. “Ricordo che le ultime persone che abbiamo ritrovato, furono dei bambini la notte di Natale. Ma oltre all’odore di morte, ricordo anche momenti belli, come il ritrovamento di una donna ancora viva dopo 20 giorni. Era rimasta in vita attaccandosi ad un frigorifero”.
Ma quella terribile sera del 23 novembre 1980 l’abbiamo rivissuta anche attarverso le parole di Tony Lucido, attuale presidente regionale associazione nazionale delle Pro loco, e di due sopravvissuti: Antonietta Gervasio e Carmine Montemarano.