VIDEO/ Incidente a Ravenna, Carmela è fuori pericolo di vita

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Migliorano le condizioni di Maria Carmela D’Altiero, la donna originaria di Ariano Irpino – in provincia di Avellino – unica superstite della tragedia di Ferragosto sull’Autostrada A14 dove hanno perso la vita in un incidente stradale Andrea Giunta, 56 anni, nativo di Caltanisetta e abitante con la famiglia a Modena in un condominio di via Anfossi e il figlio, Michele, 19enne studente all’ultimo anno dello Spallanzani di Castelfranco.

La donna – 51enne operaia Cnh New Holland come il marito – è ricoverata all’ospedale Bufalini di Cesena, nel reparto di Chirurgia d’urgenza: è in prognosi riservata ma non è in pericolo di vita.

Intanto, come riferiscono i quotidiani locali, ieri pomeriggio i parenti di Andrea Giunta, così come quelli della moglie Maria Carmela D’Alterio, si sono recati presso le camere ardenti dell’ospedale di Lugo per il riconoscimento delle salme.

Nei prossimi giorni, aspettando il via libera della Procura di Ravenna, si potrà procedere con il rito funebre, che dovrebbe essere con ogni probabilità a Modena.

L’attenzione ora è tutta puntata sulla povera madre originaria della provincia di Avellino che sarà chiamata – dopo aver visto morire il marito e il figlio – ad affrontare un lungo e doloroso percorso, quello della nuova realtà che dovrà vivere senza i propri cari.

Ma sin da subito verrà affiancata ed aiutata da un’équipe specializzata con psicologo.

UN COLPO DI SONNO – L’alcoltest effettuato al conducente (un 20enne di Macerata) dell’Audi A3 – l’auto schizzata come un proiettile alle spalle dell’utilitaria sulla quale viaggiava la famiglia Giunta – ha dato esito negativo e ora anche le analisi tossicologiche hanno dato esito negativo. Sarebbe stato un colpo di sonno dunque la causa scatenante del tragico sinistra.

Intervistata oggi dal Resto del Carlino, la madre del conducente dell’Audi A3 ha detto di suo figlio come di un ragazzo sotto choc: “Non riesce a darsi pace, piange e si dispera. Ha sempre davanti agli occhi l’immagine della povera signora che continuava a ripetere “dov’è il mio bambino?”». Ora il desiderio della madre è quello di incontrare la donna, unica sopravvissuta di quella famiglia, “… per testimoniarle la nostra vicinanza e l’affetto in un momento così terribile”.

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