Concorso in tentata estorsione aggravata e danneggiamento seguito da incendio a danno degli impianti eolici collocati tra Bisaccia e Lacedonia.
Sono questi i reati contestati a cinque persone, quattro provenienti dalla provincia di Foggia e un pregiudicato di Trevico finiti nel mirino dell’Arma e della Procura di Avellino in una corposa indagine legate a due attentati realizzati nel 2017 a danno dei gestori delle società operanti in Alta Irpinia.
Un vero e proprio business minacciato dall’ombra del racket e da un vero e proprio commando che, almeno in due precise circostanze, ha colpito con metodi criminali nel tentativo di estorcere denaro ad imprenditori attivi nel settore dell’eolico.
“Sicuramente già due anni fa c’eravamo accorti che questa era una problematica che affliggeva l’Alta Irpinia, territorio con forte vocazione legata ad impianti eolici. Un anno fa ci trovammo di nuovo di fronte a questo problema, con modalità diverse, e siamo riusciti grazie alla collaborazione delle vittime, ai privati cittadini e ai sistemi di videosorveglianza a realizzare la buona riuscita dell’operazione”.
Così Ugo Mancini, capitano della Compagnia Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi, protagonista dell’operazione concretizzata in sinergia con il Comando Provinciale e con la Procura della Repubblica di Avellino.
A rafforzare le dichiarazioni del capitano Mancini, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, il Colonello Massimo Cagnazzo: “la nostra attenzione resta alta e costante, sopratutto nei confronti di realtà sensibili e confinanti, come il foggiano, che potrebbero influenzare l’ingresso della criminalità nel nostro territorio. Importante lo strumento della videosorveglianza che, come in questa indagine, ha permesso di unire tutti i tasselli di questa importante operazione. Un’operazione per la quale manca ancora qualche passaggio proprio per stabilire ulteriori componenti di questo commando”.