“Credo che l’unico, vero argine alle destre sia rappresentato dal MoVimento 5 Stelle e da Giuseppe Conte, l’unica forza politica che, del resto, ha condotto una battaglia chiara e seria contro l’autonomia differenziata”. L’avvocato Federico Conte, deputato uscente e non ricandidato di Liberi e Uguali, ha le idee molto chiare. Anche ad Avellino, dove presenta il suo ultimo libro “Con la stessa passione”, ribadisce il suo orientamento verso il MoVimento 5 Stelle, cosa che aveva già fatto in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ma in maniera meno esplicita.
La chiesa del Carmine di Avellino è affollata ed ascolta attenta la riflessione di Federico Conte ed il confronto con il sindaco Festa. In prima fila, il parlamentare del MoVimento 5 Stelle, nonché vicesegretario nazionale, Michele Gubitosa. Tra lui e Conte, prima dell’inizio, un fitto scambio di opinioni, tante, del resto, le battaglie a favore del Mezzogiorno e della provincia di Avellino che hanno condotto insieme.
“Ho voluto rendere conto agli elettori del lavoro svolto – dice Conte – pubblicando in un volume gli atti più significativi della mia attività in Parlamento nel corso della legislatura che si sta concludendo. All’interno c’è tutto l’impegno sui problemi nazionali ma con uno sguardo al Mezzogiorno e ai territori. È importante sottolinearlo, nel cuore di una campagna elettorale che fatica a focalizzarsi sui problemi reali. La democrazia si realizza rappresentando in Parlamento la società e i territori. Invece, in spregio a questo principio, si è disseminato il Mezzogiorno di candidati “nominati” in collegi sicuri. Una scelta di chiusura e negazione che mortifica non solo le energie che i territori già esprimono ma anche quelle che potrebbero maturare. Per questo ho rinunciato alla candidatura e ho scelto di essere libero e continuare a dare voce alla società e ai cittadini meridionali in coerenza con i miei valori e le mie idee. Con la stessa passione”.
Il deputato uscente ha rinunciato alla possibilità di un bis. Il Pd gli aveva proposto un posto al numero due del listino proporzionale del Senato nella circoscrizione Campania 2. Conte passa il turno e lo fa in aperta polemica con il “patteggiamento” tra Enrico Letta e Vincenzo De Luca sulle candidature in Campania, che ha lasciato al primo il campo libero ai paracadutati, in cambio di alcuni posti garantiti ai fedelissimi (e al figlio Piero) del governatore.
“Sono andato via dal Pd nel 2015 perché non ho condiviso il stema di potere di De Luca. Non potevo accettare, dopo le battaglie condotte con Articolo Uno, di far parte di una lista che in Campania è espressione di un patteggiamento che ha dato il via libera alla candidatura di personalità nazionali in Campania 1 (Napoli e provincia), e ha riconosciuto al sistema De Luca il diritto di nomina e di veto per quelle di Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno). In particolare, è significativo il fatto che al Senato i capilista siano entrambi del Nord”.
Per Federico Conte, la sua esperienza politica non finisce di certo qui. Dal 26 settembre in poi, si rimetterà in moto “con la stessa passione”, con la sua associazione che annovera, al suo interno, anche diversi irpini. L’asse Avellino-Salerno, questa volta, potrebbe riservare qualcosa di buono.
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