Alfredo Picariello – Oggi come 39 anni fa. 23 novembre 1980-23 novembre 2019, una bella e tiepida giornata di sole, di quelle che ti fanno venire la voglia di uscire di casa. 39 anni fa, il sole ed il bel tempo spinsero tantissimi irpini – forse i classici 40mila delle partite di serie A – verso lo Stadio Partenio, non ancora Lombardi, per Avellino-Ascoli finita 4-2 per i lupi. Oggi come 39 anni fa, lo ricorda anche il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, che parla della “sua” Lioni del 23 novembre 1980.
“Oggi è una giornata importante, abbiamo tutti il dovere di ricordare. Sono passati 39 anni ma sembra ieri. Eppure, il prossimo anno saranno trascorsi 40 anni. Anche allora, come oggi, era una bella giornata di sole e quella sera, in cielo, c’era una luna meravigliosa. Proprio pochi giorni fa, pensavo a quel 23 novembre, pensavo ai tanti paesi distrutti, alle vittime. Nella piazza alle mie spalle, a pochi giorni dal sisma, venne il Capo dello Stato, Sandro Pertini. E proprio in quella piazza, Pertini lanciò l’urlo: “Fate Presto!” che fu poi ripreso dal “Mattino” nazionale, divenendo famoso in tutto il mondo”.
Rosetta D’Amelio ripercorre quelle ore e quei giorni, è come se nella sua mente scorresse un film: impossibile dimenticare. “Qui arrivarono i militari senza mezzi, ricordo i contadini che fornivano loro pale e zappe. Ricordo le persone sotto le macerie, con le quali avevamo parlato per 4-5 giorni e poi al sesto, una volta estratte, morivano. Allora c’erano i militari, oggi abbiamo la Protezione Civile, la migliore al mondo, che tutti ci invidiano. E la Protezione Civile è nata proprio con il terremoto dell’Irpinia”.
Tutti quei morti impongono che ci si impegni per una rinascita vera della provincia di Avellino. “Abbiamo il dovere – sottolinea il Presidente del Consiglio Regionale – di non lasciare che l’Irpinia si spopoli. Abbiamo tutte le carte in regola e le cose sembra che, adesso, stiano cominciando ad andare per il verso giusto, grazie all’Alta Capacità, alla Lioni-Grottaminarda. Dobbiamo rendere appetibili queste zone, sotto il punto di vista infrastrutturale e della qualità della vita. Credo che la gente si sia stancata di vivere in luoghi sopraffollati, quindi per la provincia di Avellino il terzo millennio può diventare un’occasione di crescita e di sviluppo straordinaria”.