Non poteva esserci band migliore per affrontare il tema delle “radici del Sud” e del brigantaggio.
Come da pronostico, i “Sud Sound System” hanno letteralmente infiammato Montemiletto nell’ultima serata della kermesse culturale “Le 4 Notti dei Briganti” che, dal 2 al 5 agosto, ha calamitato nel piccolo borgo irpino migliaia e migliaia di persone provenienti da ogni angolo della Regione.
La band salentina, nata nell’ormai lontano 1991, ha dimostrato di non accusare minimamente lo scorrere degli anni regalando un’esibizione prorompente e pregna di significato socio-culturale che, anche sul piano strettamente musicale, li conferma unici e veri portabandiera del raggamuffin in Italia.
Messaggi importanti rivolti soprattutto ai giovani, quelli lanciati dal trio sul palco di Piazza IV Novembre, in merito alla difesa dell’identità storica di un Meridione ancora troppo spesso bistrattato, che può essere risollevato soltanto attraverso la maturazione di una solida coscienza civica e sociale di ogni singolo.
Ma chi li conosce, sa bene anche della loro storica battaglia per la legalizzazione delle droghe leggere e per l’utilizzo della Canapa a scopo industriale. Esilarante il loro sketch in merito, con l’ironica e teatrale invettiva rivolta alla politica italiana.
Particolarmente sentita anche la tematica della tutela ambientale, con l’appello di Nandu Popu all’abbandono dell’utilizzo dei combustibili fossili, sottolineato dalla sua eloquente maglietta per il “No al Carbone”.
Per loro, l’occasione è stata più che propizia anche per presentare al pubblico irpino l’ultimo singolo dal titolo “Briganti”, estratto dal decimo album “Eternal Vibes”.
Un brano che, appunto, racconta di tutti quei giovani che sono costretti a lasciare la propria terra per realizzare i loro sogni.
Il “Brigante” è quindi colui che si ribella, conservando lo spirito di sognatore innamorato, alla costante ricerca di un equilibrio nella società attuale.
Ma la band salentina non ha lesinato nel proporre anche alcuni dei suoi storici successi, a partire da “Le Radici ca’ Tieni”, liberamente ispirato al tradizionale “Lu rusciu de lu mare”, che ha mandato letteralmente in visibilio i migliaia di presenti.
A precedere la loro esibizione, a conferma dell’enorme valenza culturale della manifestazione, si è tenuto anche il convegno dello scrittore e storico Pino Aprile, autore del fortunatissimo “Terroni”.
Quest’ultimo ha chiuso un’intera sessione di incontri che, nei giorni precedenti, avevano già coinvolto la professoressa Maria Scerrato, autrice del libro “Fiori di Ginestra”, Claudio Saltarelli e Fernando Riccardi, autore del libro “Brigantaggio postunitario”.
Ma la manifestazione ha visto soprattutto il prezioso contributo della comunità locale che, attraverso rievocazioni storiche in costume, ha raccontato pagine poco conosciute della storia del meridione e del brigantaggio. I visitatori, grazie ad una voce narrante, hanno infatti potuto vivere un’esperienza suggestiva venendo letteralmente calati indietro nel tempo, in una Montemiletto in rivolta.
Il Castello della Leonessa è stato poi trasformato nel luogo dell’arte, facendo da cornice alle opere di alcuni artisti internazionali tra cui John Picking, Igor Verrilli, Michelangelo Riemma, Alessandro Maio e Adele Lo Feudo, che hanno preso parte ad una collettiva di pittura sul tema del brigantaggio.
Tra gli artisti presenti anche Ezio Colella, con le sue opere ad inchiostro di china, e Daniele Musto con la bottega di arte presepiale, entrambi originari di Montemiletto.
Le “4 Notti dei Briganti” si chiudono dunque con un bilancio estremamente positivo e con un meritatissimo successo di pubblico che, si spera, potrà essere nuovamente replicato negli anni a venire.
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