Antonella Marano – “L’Alta velocità è fondamentale per il rilancio di un territorio. La stazione che è prevista qui, in Valle Ufita, sarà molto importante sia per il complesso industriale che per i cittadini e tutto il territorio irpino. Ora più che mai il governo deve misurarsi sui fatti. Le infrastrutture sono essenziali e vanno realizzate perché sono indispensabili per il futuro del Mezzogiorno“.
Queste le parole dell’economista Claudio De Vincenti, ex ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, e protagonista della presentazione del libro, al Circolo della Stampa, ‘Il risveglio del Mezzogiorno – Nuove politiche per lo sviluppo’ curato da Giuseppe Coco e Amedeo Lepore. Oltre ai due curatori, erano presenti all’evento il deputato Umberto Del Basso De Caro, Lello De Stefano, Enzo De Luca, Luigi Famiglietti e diversi sindaci del Pd.
Nel volume, oggetto di discussione dell’incontro di oggi e per il quale De Vincenti ha curato la prefazione, tutta l’attenzione è focalizzata sulla questione meridionale e su un’Italia che continua a viaggiare su due binari differenti: il sud ed il centro-nord.
“Il Mezzogiorno ha vissuto tre decenni, dagli anni ’80 ai primi anni del 2000, in cui il divario si è allargato rispetto al centro-nord. Negli ultimi tre anni il Sud, però, si è rimesso in moto. Proprio su questa strada bisogna continuare e, le politiche che hanno consentito questa ripresa del Mezzogiorno devono essere continuate. Sarebbe un delitto se venissero interrotte”.
Per De Vincenti “bisogna ripartire dal Mezzogiorno come è oggi, con le sue difficoltà e con le sue potenzialità quali oggi si presentano. Giovani, disoccupati, periferie e aree interne: è qui che bisogna sbloccare la prospettiva. Per farlo si deve far leva sulle energie vive presenti nella società meridionale sulle nuove opportunità che si aprono: capacità imprenditoriali, competenze lavorative , risveglio della società civile, nuova centralità del mediterraneo. Sarebbe, infatti, dannoso se si continuasse a pensare che sia un dovere solo del Governo impegnarsi per il riscatto dell’Italia del Sud: senza il nostro sforzo non vi sarebbe alcun risultato tangibile nella direzione da tutti auspicata”.
Sulle azioni intraprese per il Mezzogiorno dal Governo M5S-Lega aggiunge: “Ora il Governo è alla prova dei fatti. Se dobbiamo basarci solo sul ‘contratto’ non esiste un’attenzione concreta per il Sud, ma le recenti dichiarazioni apportano delle correzioni che lasciano ben sperare”.
Un’attenzione alle vertenze che hanno scosso il territorio irpino non poteva mancare. Prima fra tutti, seppur non l’unica, la vertenza dell’ ex Irisbus che continua a tenere con il fiato sospeso i lavoratori e le loro famiglie. “Il problema chiave – ha precisato l’ex ministro – è quello del rafforzamento finanziario dell’azienda, questo è in corso. Invitalia sta lavorando su questo obiettivo, credo si stia sulla strada giusta”.
Partendo dal Mezzogiorno “così come è oggi”, De Vincenti nella sua prefazione al libro sottolinea “come l’impegno del Governo sia stato quello di costruire un disegno per mettere a sistema tutte le potenzialità e farle diventare trainanti, capaci cioè di far ripartire il Mezzogiorno nell’interesse però di tutto il Paese.
Si ricordano così lo sforzo organizzativo profuso con successo per l’integrale impiego dei fondi europei del ciclo 2007-2013, il recupero di 300mila posti di lavoro – anche se non ancora sufficienti a colmare il mezzo milione perduto nella recessione – le varie misure di spesa assunte dagli ultimi due esecutivi con i patti per il sud sottoscritti fra governo, regioni e città metropolitane, i massicci interventi infrastrutturali conclusi, in corso e avviati sotto l’impulso dal ministro Delrio, gli sgravi contributivi per le assunzioni dei giovani, l’istituzione delle zone economiche speciali, pensate come strumenti per attirare nuovi grandi investimenti di imprese esterne ai territori.
E poi ancora gli incentivi per il progetto “Resto al Sud” per favorire la nascita di nuova imprenditoria giovanile, e l’avvio a soluzione delle complesse vicende industriali e ambientali riguardanti l’area di Taranto”.
DALLA QUESTIONE MERIDIONALE ALLA QUESTIONE PD
“Il Pd viene da una stagione di Governo importante. Abbiamo fatto cose importanti e i frutti si vedranno nei prossimi mesi e nei prossimi anni. E’ essenziale, però, che il percorso da noi intrapreso non venga interrotto. A cominciare proprio dalle politiche per il Mezzogiorno che sono state un impegno forte dei governi di centrosinistra”.
Il Partito Democratico (e tutto il centrosinistra) ha subìto una pesante sconfitta ad Avellino e in tutte le città che hanno rinnovato quest’anno il Consiglio Comunale perché, secondo l’ex ministro, “il partito, pur lavorando bene, è mancato nell’essere in sintonia con le preoccupazioni e i timori presenti nella società italiana. Questo significa che il Pd deve ritrovare il gusto di stare tra la gente, il suo rapporto con la società italiana e sono convinto che sia il Partito Democratico che l’intero centrosinistra saranno in grado di farlo unendo tutti coloro che non s’identificano in una politica populista e sovranista”.
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