Antonio Gengaro dal palco di Via Verdi , dopo aver incassato l’appoggio dei parlamentari Francesco Boccia vicesegretario del PD e Piero De Luca, ha voluto ringraziare in primis il segretario provinciale del Pd Nello Pizza e tutti i presenti, a partire dal gruppo consiliare che ha lavorato in questi anni.
“Ringrazio Nello, che poteva essere al posto mio, ringrazio Piero, ringrazio Francesco. Il PD è un partito unito Ringrazio il gruppo consiliare, tutti i componenti del gruppo consiliare, ringrazio il gruppo dirigente del Partito Democratico: Maurizio, Vincenzo, Lello Rosanna, Rosetta, Umberto. Noi abbiamo bisogno di una forza Democratica, discutiamo tra di noi, ma poi, quando troviamo una sintesi combattiamo tutti insieme. Il 2 febbraio del 2022 facevo una telefonata a un nostro caro amico, anche nostro maestro, e lui mi disse: ad Avellino ci sarebbe qualcuno con il cervello in testa. Io sono sempre stato modesto rispetto ai complimenti, la risposta fosse retorica e lui come al solito disse: tu l’hai detto. Sto qua anche per loro per lui per Gerardo Bianco per Tonino Di Nunno. Stiamo qua per questa storia, lo dico questa sera perché qui c’è il Partito Democratico. Sì, qui c’è la loro casa. Qui dietro in questo carcere fu imprigionato l’antifascista Antonio Maccanico, deputato di questa citta’ per due volte e ministro.
Accanto a me ci sono più di 120 candidati Noi siamo sempre la città di Guido Dorso non ve lo scordate mai. Con me ci sono donne e uomini d’acciaio. E con l’acciaio combatteremo ad Avellino, ma non per fare feriti, ma per portare avanti nuove idee per questa comunità. Siamo in campo per, per il futuro di Avellino. Stasera Piero ha fatto la parte mia, quindi sarò sarà per questo molto molto propositivo”. Ma ci tiene ad affrontare pero’ due questioni: ” Solo su due cose debbo rispondere ai miei avversari. I social sono una grande conquista, ma a volte sanno essere anche cattivi. Una delle accuse che mi vengono fatte e’ come se io spuntassi ad Avellino oggi come un fungo. Sono altri che spuntano come funghi ad Avellino. L’altra contestazione è che io non sorrido molto durante la campagna elettorale. Mettetevi nelle mie condizioni: c’è da sorridere? Sorrideremo lunedi’ prossimo e se non questo lunedì fra due lunedì tutti insieme. E si vergognino di queste considerazioni. Seconda questione, che sta a cuore pure a tanti.
Ci descrivono, mi descrivono come quello che non ha idee per la promozione della città. A parte tutto quello che nel passato abbiamo fatto per la promozione della città. Ma guardiamo al futuro. Io sono figlio di una famiglia che a partire dai trisavoli, dai bisnonni, dai nonni si è occupata di commercio, del piccolo commercio in questa città. Io so che cosa significa alzare una saracinesca la mattina, farsi il segno della croce e sperare che qualcuno venga ad acquistare, pensata davvero che posso io distruggere questo mondo?. Vergognatevi, la mia famiglia è nella storia del Commercio della provincia e della città di Avellino. Vergognatevi. Noi siamo in campo per dare una speranza alla nostra città”.