Pasquale Manganiello – Stamane ad Avellino i sindaci di Sant’Angelo dei Lombardi, Calitri, Conza della Campania, Morra De Sanctis, Villamaina e Rocca San Felice (Rosanna Repole, Michele di Maio, Vito Cappiello, Pietro Mariani Stefania di Cicilia e Giuseppe Fiorillo) insieme al primo cittadino di Montella, Ferruccio Capone, hanno tracciato un bilancio della delicata vicenda relativa ai Gal.
I sei sindaci, appartenenti al Gal Cilsi, hanno evidenziato che “non sarebbe stata assicurata pari dignità ai tutti i Comuni.”
La spaccatura è avvenuta, di fatto, nel momento in cui si è percepito che a livello regionale sarebbero stati finanziati solo tre Gal. Solo in quel momento si è appreso dell’importanza e si è scatenato questo aspro dibattito.
L’idea di costruire un unico Gal con i 25 comuni del Progetto Pilota dell’Alta Irpinia è tramontata in poco tempo. Alcune di queste, tra cui Nusco, Lioni e Calabritto, sono confluite nel Gal salernitano, altre nel Gal Irpinia, presieduto da Vanni Chieffo, altre nel nuovo Gal Irpinia-Sannio, dell’asse D’Agostino-Del Basso De Caro, attraverso un Accordo territoriale di scopo.
“Avevamo chiesto un unico Gal per i 25 comuni del Progetto Pilota – ha spiegato Rosanna Repole – richiesta accolta con grande ritardo il 30 luglio a Nusco con un incontro ormai vicino alla scadenza. La nostra proposta prevedeva un ampliamento del Gal Cilsi con azzeramento di tutte le cariche e condivisione di nuova strategia. La comunicazione non ha funzionato, gli equilibri si sono rotti. I comuni del Progetto Pilota si sono divisi e hanno confluito in tre Gal diversi. In ballo ora ci sono altre scadenze dell’area Progetto Pilota. Non c’è nessuna fuga in avanti, ma bisogna cominciare a capire che quei patti non andranno avanti senza una coesione basata sulle procedure nazionali. Serve maggiore trasparenza, si tratta di ragionare insieme e lavorare soprattutto sul metodo. C’è bisogno di una partecipazione piena delle comunità che vi fanno parte e di aprire il Progetto all’associazionismo sul territorio.”
La spaccatura in Alta Irpinia ha radici politiche note. Da una parte l’asse De Mita-D’Amelio, dall’altra il fronte Del Basso De Caro-D’Agostino. Una guerra che potrebbe danneggiare gravemente il Progetto Pilota.