AVELLINO- L’Associazione Libera, stamattina, è stata accolta al Convitto dagli studenti e dai docenti in servizio delle classi II A, IIB e V B del Liceo Classico Europeo, che, allo slogan “Il Convitto non dimentica”, che accompagna il decennale percorso di Legalità dell’Istituzione, ha voluto celebrare la Trentesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con la lettura istituzionale dei nomi , come vuole la legge dell’8 marzo 2017, n.20, che riconosce la ricorrenza il giorno 21 marzo di ogni anno, il primo giorno di Primavera. Sotto l’albero secolare della magnolia, simbolo di perseveranza e di tenacia, la voce di Davide Perrotta, Referente dell’Associazione “Libera”, ha rotto il silenzio degli astanti, ribadendo il significato della giornata odierna, ossia la volontà, per non dimenticare, di dare un nome alle persone che hanno perso la vita per la violenza becera della criminalità organizzata. Citando Peppino Impastato, ha sottolineato l’importanza di concetti come verità e giustizia, che occorre richiamare a gran voce. Le voci commosse di docenti accompagnatori delle classi e degli alunni si sono intrecciate al suono delle note della canzone dei Modena City Ramblers “I Cento passi”, per ricordare le centinaia e centinaia di nomi delle vittime della mafia, dalla fine dell’Ottocento ad oggi. Dopo aver portato i saluti del Rettore, Dirigente Scolastico, Prof. Attilio Lieto, assente per presenziare a Lignano Sabbiadoro alla cerimonia conclusiva delle Convittiadi, hanno preso la parola i rappresentanti di Istituto, Francesco Pagano e Francesco Sessa, e la Rappresentante per l’Istituto della Consulta Studentesca, Benedetta Risoli. “Il 21 marzo è un giorno speciale, il giorno in cui ognuno di noi, pronunciando il nome di ogni vittima innocente delle mafie, con la propria voce, fa “eco” alle voci di tanti uomini e tante donne che hanno dato la vita e lasciato a noi il testimone di una Memoria viva e resistente all’indifferenza”, sostiene Francesco Pagano. “Oggi”-continua Benedetta Risoli- “insieme ai prof e ai miei comoagni , ho l’onore di pronunciare quei nomi davanti all’albero secolare della nostra magnolia, simbolo di perseveranza e di forza interiore, così spero che risuoni forte nel cuore di tutti la Memoria di coloro che hanno dato la vita, testimoniando la perseveranza e la forza, per proteggere la democrazia e il bene comune”. “Oggi trasformiamo”-continua Francesco Sessa- “come dice don Ciotti, la nostra quotidianità in responsabilità e impegno. Abbiamo tessuto in questi anni dei percorsi speciali con Libera, quest’anno in particolare, i laboratori sulla giustizia e legalità all’insegna della speranza di tutti e per tutti, in una società giusta. Il nostro impegno non si ferma, martedì all’assemblea studentesca abbiamo voluto fortemente con noi la signora Antonietta Oliva, moglie di Pasquale Campanello, vittima del dovere. Crediamo come studenti che il seme della speranza debba essere seminato ogni giorno, che insieme possiamo scrivere una Storia nuova, germoglio di una democrazia solida e solidale”. Un girotondo simbolico di mani intrecciate intorno all’albero ha siglato il finale della Giornata, con la speranza di poter far rivivere anche chi da quella speranza è stato brutalmente escluso, perché, come sempre Don Ciotti afferma, la speranza o è di tutti o non è speranza!
VIDEO-FOTO/ “Il Convitto non dimentica” le vittime della mafia: i loro nomi letti sotto la magnolia secolare dagli studenti
