“Ero un bambino quella sera di 43 anni fa, abitavamo al sesto piano di un appartamento di via Piave: mio padre mi prese sulle sue spalle e ci precipitammo giù. Ricordo bene quei momenti, così come ho memoria della paura e dell’incertezza che regnava sui volti delle persone”.
Il sindaco Gianluca Festa ha ben scanditi nella sua memoria gli attimi del terribile terremoto che cambiò per sempre il volto e la geografia dell’Irpinia. Momenti che ha voluto condividere durante la ricorrenza dell’anniversario del sisma del 1980. Il rito, in suffragio delle vittime, si è tenuto al Duomo e successivamente nell’antistante piazza XIII novembre con la deposizione della corona di fiori dove è fissata la targa commemorativa.
Festa, così come il Prefetto di Avellino Paola Spena, difende il valore della memoria, ma guarda anche al futuro: “Stiamo cancellando la vergogna dei prefabbricati pesanti. Una pagina buia a cui stiamo cercando di porre rimedio”. “La memoria è una risorsa – aggiunge il Prefetto Spena -, tuttavia oltre al ricordo va tramandata anche la cultura della prevenzione”.