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VIDEO / Femminicidi, da una settimana muto il telefono dei centri antiviolenza anche in Irpinia. “Denunciate, non abbiate paura”

Alfredo Picariello – “Chiedete aiuto urlando oppure scrivete un sms ai vostri vicini o ad un’amica o contattate le forze dell’ordine. Scappate dagli uomini violenti”. Il post campeggia in bella evidenza sulla pagina facebook della casa rifugio “Antonella Russo” di Ospedaletto d’Alpinolo. Ed è un messaggio importante, perché quello che sta accadendo in questi giorni di emergenza da Covid-19 è un’altra emergenza.

Dalla Lombardia alla Sicilia i telefoni dei Centri antiviolenza sono muti. Perché le donne vittime di violenza si ritrovano h24, in casa, accanto all’uomo dal quale vorrebbero fuggire; perché, evidentemente, sono troppo concentrate sulla difesa dal virus per difendere anche loro stesse e i loro figli dai maltrattamenti.

“Nell’ultima settimana sul nostro numero di emergenza non è arrivata nessuna telefonata. Non è mai successa una cosa del genere prima d’ora”, afferma Maria Rosaria Famoso, presidente della cooperativa Demetra che gestisce la casa rifugio di Ospedaletto. Gli occhi della Famoso parlano da soli. Sono abbastanza impauriti. Sono occhi di chi vorrebbe abbracciare una ad una le donne in difficoltà in questo momento.

“Credo – dice – che le donne non riescano a denunciare. Sono in enorme difficoltà in questa situazione di costrizione”. Proprio per questo motivo, Casa rifugio ha avviato la sua campagna di sensibilizzazione. “Invitiamo le donne a non avere paura e a denunciare. Sono direttamente le nostre ospiti a scrivere questi messaggi, loro che sanno cosa significhi vivere nella violenza. Invitiamo – prosegue Maria Rosaria Famoso – anche i vicini a denunciare. Chiamiamo anche noi le forze dell’ordine. Una telefonata può essere utile a salvare una vita”.

La campagna di “Antonella Russo” anticipa in un certo senso quello che sta per accadere a livello nazionale. Si sta pensando, infatti, a una campagna di sensibilizzazione per rilanciare il numero di emergenza antiviolenza, 1522. “Questo è esattamente il messaggio che dobbiamo far passare: noi ci siamo, i Centri sono tutti aperti. Telefonate, mandate una mail, trovate il modo. Il nostro 1522 è operativo per voi”, ha detto dalle colonne del “Corriere della Sera” Valeria Valente, presidente della Commissione femminicidio del Senato.

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