Pasquale Manganiello – “Ritmo, ritmo che finiamo prima”.
Per festeggiare il Capodanno, la famiglia Fantozzi va al veglione organizzato da Filini, che si tiene in un freddo e squallido scantinato. Alle 22.30 il direttore d’orchestra, che deve andare a suonare in un altro veglione, annuncia che mancano tre minuti alla mezzanotte, anticipando così i festeggiamenti. Usciti sotto i botti della mezzanotte reale, gli impiegati si accorgono dell’imbroglio, quindi Fantozzi invita tutti a casa sua, ma da un balcone viene scagliata una vecchia cucina che cade proprio sulla sua Bianchina.
Ecco questa scena di Fantozzi, film del ’75 diretto da Giuliano Salce, il primo della saga che vede come protagonista il ragioniere interpretato da Paolo Villaggio, è stata rievocata in maniera piuttosto incisiva da quanto venuto fuori dall’urna del Concertone di fine anno di Avellino. Il mitico Maestro Canello (nella foto) con il suo “Ritmo, ritmo! Che finiamo prima” ha anticipato di 41 anni gli organizzatori del concerto di fine anno di Avellino che, addirittura, hanno messo le lancette avanti di 24 ore per stappare spumanti e brindare al 2017.
Le nuove sperimentazioni per le festività avellinesi già erano state oggetto di un nostro precedente approfondimento (leggi qui l’articolo) e l’annuncio di questo pomeriggio non ha tradito le attese.
Il concerto si farà il 30 e non il 31. L’idea di anticipare il concertone per non concorrere con le altre città campane, che già da tempo avevano annunciato gli spettacoli per chiudere questo 2017, non è stata particolarmente apprezzata. Molti evidenziano che il concerto si terrà probabilmente in contemporanea con la partita dell’Avellino a Latina: la cosa è e resta un fattore anche se in realtà non crediamo che Allevi sia l’idolo della Curva Sud.
Eh no, dicembre non è di trenta giorni e non sarà il maestro Canello in persona a dirigere i ragazzi del Conservatorio Cimarosa. Sul palco di Corso Vittorio Emanuele salirà Giovanni Allevi, un nome che divide ma che, nessuno può dire il contrario, è sicuramente un big del panorama musicale italiano.
I suoi concerti sold out in tutto il mondo, il suo curriculum imponente in quanto a premi ed onorificenze, non può che far sorridere chi sperava in un nome di livello per l’evento conclusivo del progetto Ex Post.
La scelta, vista in un’ottica di divertissement, è chiaramente criticabile: Allevi non vi farà battere le mani al cielo saltando e cantando. E’ musica classica e, per quanto l’artista riesca a svilupparla in chiave moderna rendendola amata anche dai giovani, scordatevi l’anima festaiola dell’ultimo dell’anno. Ecco, appunto, l’ultimo dell’anno sarà il giorno dopo, sicuramente da qualche altra parte.
Ora non vorremmo essere nei panni dei 35 elementi del Cimarosa, diretti da Carmine Santaniello. Un’impresa titanica per i musicisti dell’Istituzione presieduta da Luca Cipriano che, in soli tre giorni (tre giorni???) compreso il giorno del concerto, dovranno imparare i brani ed accompagnare il repertorio suadente di un artista importante come Giovanni Allevi. Uno spazio temporale abbastanza limitato che fa pendant con le tante anomalie che hanno caratterizzato l’organizzazione degli eventi di queste festività. Nonostante i ritardi, gli addobbi per il Corso e l’albero di Natale sono riusciti ad accogliere l’approvazione del pubblico avellinese.
Siamo convinti che anche il pianista di Ascoli Piceno riuscirà a catturare un giudizio favorevole del popolo irpino che raggiungerà venerdì prossimo Corso Vittorio Emanuele.