Tarda a decollare il progetto relativo al rilancio dell’ex Irisbus a Flumeri, in provincia di Avellino.
Secondo quanto raccolto, il prossimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma – in programma il 2 marzo – potrebbe essere rinviato a data da destinarsi. Motivo? Mancano le garanzie utili all’aumento di capitale della società Industria Italiana Autobus, procedimento propedeutico al disco verde sui fondi che Invitalia destinerà alla newco nata dall’unione dell’ex fabbrica Iveco di Valle Ufita e Bredamenarini Bus di Bologna.
A confermarlo è Silvia Curcio, operaia ex Irisbus e volto storico della lotta che le maestranze irpine stanno portando avanti ormai da anni per la riapertura della fabbrica di Flumeri. Al Governatore campano, Vincenzo De Luca, ieri presente a Grottaminarda, le tute blu della Valle Ufita hanno chiesto un impegno affinché Palazzo Santa Lucia interceda con il Governo per la risoluzione della vicenda.
“A De Luca – ha detto Curcio – abbiamo rinnovato le nostre preoccupazioni sulla vicenda e gli abbiamo chiesto di sollecitare il Governo affinchè la situazione si sblocchi. A quanto pare Finmeccanica, nonostante sia proprietaria per il 20% di IIA, non vuole partecipare all’aumento di capitale dell’azienda. Dal canto suo, De Luca ha riferito che è volontà della Regione Campania acquistare nuovi autobus; noi gli abbiamo chiesto di attendere con la firma dei contratti anche perchè, stando così le cose, con Flumeri ancora in stallo i nuovi mezzi verrebbero prodotti non nella nostra regione”.
Di qui l’appello: “Oggi (ieri per chi legge, ndr) si inaugura un tratto di strada che noi operai dovremmo utilizzare e percorrere per raggiungere la nostra fabbrica che è ancora chiusa. Se l’incontro del prossimo due marzo sarà rinviato, chiediamo sin da subito di avere certezze sulla data del vertice altrimenti saremmo costretti a riprendere ogni forma di lotta a Roma”.