Il centro storico come il Corso: Avellino pensa in grande e punta dritta al futuro, provando ad assomigliare, giustamente, a buona parte della citte italiane e non solo. Stop alle auto in luoghi che devono essere vissuti meglio, nella loro interezza, cercando e trovando ovviamente il giusto equlibrio con chi ci vive.
Anni fa, il Corso Vittorio Emanuele libero da auto sembrava un’utopia. Era un groviglio di lamiere e di inquinamento, ma forse, all’epoca, piaceva anche così. Oggi che i tempi sono, per fortuna, cambiati, nessuno vorrebbe mai più tornare indietro. Ma quella decisione non fece saltare di gioia, all’inizio.
Sarà, ovviamente, lo stesso destino che toccherà al centro storico. Ci vuole tempo per metabolizzare un cambiamento. L’amministrazione comunale targata Festa, sta provando ad incidere lentamente. Coinvolgendo innanzitutto i cittadini, non solo i commercianti. Cosa che, forse, non fece l’anno scorso fino in fondo.
Ma cosa fatta capo ha e a palazzo di Città sembra che abbiano imparato la lezione. Stamane, presso la sala consiliare del Comune, il sindaco Festa e l’assessore alle Attività Produttive, nonché vicesindaco, Laura Nargi, hanno illustrato il progetto di rilancio del centro storico di Avellino.
Danno peso alle parole e la prima è molto importante. Quella che partirà a giugno e terminerà a settembre sarà una “sperimentazione”. Stop alle auto dalle 20 all’una di notte. Ma l’amministrazione è pronta ad ogni tipo di modifica, ad apportare ogni tipo di correttivo, che possa migliorare il progetto. Festa e Nargi, anzi, hanno lanciato una vera e propria campagna di ascolto dei cittadini e dei residenti. Quella di oggi è stata soltanto la prima tappa di un percorso condiviso.
Nel frattempo, sul sito del Comune di Avellino c’è un questionario: “Pedonalizzare il centro storico di Avellino: cosa ne pensi?”, è questa la domanda che viene posta. Il questionario sarà attivo fino al prossimo 15 luglio.
Ma intanto a giugno si parte. “Il centro storico pedonalizzato fa parte di un progetto di rilancio più ampio della parte antica della città”, osserva Nargi. “Oggi abbiamo solo avviato i confronti con la cittadinanza, ne faremo altri e siamo pronti a recepire istanze, critiche e proposte. La pedonalizzazione – puntualizza il vicesindaco – sarà più strutturata ed organizzata rispetto allo scorso anno. Avremo varchi ed accessi meglio disciplinati. Ribadiamo che siamo un una fase di sperimentazione che abbiamo voglia di allargare nei mesi e negli anni a venire”.
“Per la nostra amministrazione il rilancio del centro storico non deve essere soltanto di tipo economico che, ovviamente, è comunque importante. Noi vorremmo che il centro storico sia vista sotto un aspetto anche più culturale e turistico, considerato tutto quello che di bello c’è. Vorremmo anche far capire che un centro storico chiuso al traffico, significa anche più vivibilità e maggiore sicurezza per tutti i cittadini”.
“Ogni cambiamento porta con sé problemi, critiche e diffidenze – ricorda ancora la Nargi – ma è necessario un atto di coraggio se si vuol fare in modo che le cose cambino davvero e si vuole evitare che la città muoia di immobilismo. D’altro canto, la pedonalizzazione del centro storico è solo il tassello di un mosaico che trasformerà quest’area, che da piazza Castello si spinge fino a piazza Libertà, nel cuore pulsante di Avellino, sia attraverso una riqualificazione strutturale degli edifici che una rimodulazione dei servizi”.
“Comprendiamo, in tal senso, le preoccupazioni espresse da alcuni residenti relative soprattutto alla gestione dei parcheggi durante il periodo della sperimentazione, ma lavoreremo con gli uffici e con il comando dei Vigili Urbani affinché non solo non ci siano problemi, ma si registrino addirittura benefici”.
Per far sì che arrivino benefici, è importante mettere mano ad un piano parcheggi degno di questo nome. E di questo il sindaco è consapevole. I primi 80 posti auto saranno garantiti dall’area di sosta di Palazzo di Città che aprirà in vista della chiusura serale.
“Nel frattempo – ricorda Festa – abbiamo lavorato con gli uffici per l’intervento credo risolutivo con il parcheggio a campetto Santa Rita”.
Il confronto ha, ovviamente, prodotto anche delle critiche, come è sacrosanto che sia. “Non possiamo essere obbligati a fare lo slalom tra tavolini, che vengono installati in maniera selvaggia in una strada larga 3,5 metri e che non rispettano le più elementari norme di sicurezza e di igiene, per accedere alle nostre autorimesse – spiega una delle residenti – siamo favorevolissimi alla pedonalizzazione dell’area ma ci vogliono controlli che lo scorso anno sono mancati”.