VIDEO E FOTO / Ciak si gira: ecco il Laceno d’oro, il cinema che riflette, il cinema del reale

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Ciak si gira: ecco il Laceno d’oro, il cinema che riflette. “Questa frase vuol dire tante cose – afferma il direttore artistico Maria Vittoria Pellecchia -. E’ una riflessione sui nostri tempi, sull’attualità, sui luoghi che viviamo e sui cambiamenti. I premi alla carriera non vengono scelti per caso, sono sempre fortemente attaccati a quello che stiamo vivendo. Il cinema che riflette è anche un modo per vedere il cinema, attraverso le immagini”.

Un passaggio anche sul cinema Eliseo è più che mai opportuno. “E’ una ferita ancora aperta, parliamo di un luogo che deve essere riconsegnato alla città”.

Ha preso il via la 47esima edizione del Laceno d’oro International Film Festival di Avellino in programma fino all’8 dicembre al Cinema Partenio (Via Giuseppe Verdi, 50) con proiezioni anche al Movieplex di Mercogliano ed eventi in altri luoghi della città (Ingresso libero), con oltre 70 proiezioni e anteprime da tutto il mondo selezionate tra le più recenti e interessanti produzioni indipendenti e di ricerca nel segno del suo fondatore Pier Paolo Pasolini.

Ospite d’onore e Premio alla Carriera 2022 il grande cineasta russo Aleksandr Sokurov. Il regista, Leone d’Oro con Faust nel 2011, ritirerà il prestigioso riconoscimento giovedì 8 dicembre durante la cerimonia di premiazione (Cinema Partenio – ore 19,30) dei vincitori dei tre concorsi, di cui due internazionali, “Laceno d’oro 47” e “Gli occhi sulla città”, e uno dedicato al territorio, “Spazio Campania” con Peppino Mazzotta presidente di giuria. Al termine della premiazione Sokurov presenterà in anteprima mondiale il Director’s Cut del film Alexandra sulla guerra in Cecenia.

Un fuori-programma molto atteso è previsto il 6 dicembre, quando arriva ad Avellino Marco D’Amore per presentare il suo nuovo film Napoli Magica (Proiezione ore 19,30 e incontro a seguire, Cinema Partenio – ingresso a pagamento), in cui il regista e attore si interroga sul perché si dice che Napoli è magica e si mette alla ricerca di questa magia.

In attesa dell'”Immortale”, ha suscitato molto interesse ieri sera il regista Bartolomeo Pampaloni. “Il cinema del reale – spiega – è forse il cinema più interessante in questo momento, perciò va dato merito al Laceno d’oro che dà spazio a queste pellicole”.

Lassù” è il film presentato e che racconta la storia di Isravele, l’eremita di Monte Gallo. Per realizzarlo il regista, il quarantenne Bartolomeo Pampaloni, ha vissuto per un anno con Nino, un ex muratore di Palermo che vive da solo in cima alla montagna a pochi chilometri dal capoluogo siciliano e in vent’anni di lavoro solitario ha trasformato un vecchio faro militare dismesso del XIX secolo in una sorta di tempio naïf.