VIDEO/ Dramma occupazionale, Ugl in piazza anche ad Avellino

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Grande successo per la mobilitazione dei metalmeccanici dell’Unione Generale del Lavoro in tutt’Italia per sensibilizzare il Governo a mettere in atto al più presto un piano concreto per il lavoro a difesa delle aziende manifatturiere alla luce della crisi economica e occupazionale che già da tempo attanaglia l’Italia e che si è fortemente acuita con l’emergenza dovuta al Coronavirus.

Anche ad Avellino una delegazione del sindacato, guidata dal segretario provinciale Costantinos Vassiliadis, si è mobilitata dinanzi la Prefettura. Consegnata al Prefetto Paola Spena una lettera per chiedere al Governo un immediato ritorno alla centralità della politica industriale e la messa in sicurezza dei livelli occupazionali.

Di seguito il testo della lettera-appello:

Illustrissima Eccellenza,

Il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera

la scrivente Federazione Nazionale UGL Metalmeccanici ha indetto la manifestazione odierna, davanti tutte le sedi italiane degli Uffici Territoriali del Governo, per invocare il Presidente del Consiglio ed il Consiglio dei Ministri circa un immediato ritorno alla centralità della politica industriale e la messa in sicurezza dei livelli occupazionali.

Vero è che la crisi economica ed occupazionale, impellente sul nostro Paese già da tempo, si è alacremente acuita con l’emergenza epidemiologica Covid-19, ad oggi purtroppo non ancora scongiurata.

In questo contesto, lo scorso 15 Giugno 2020 in occasione dell’incontro sugli Stati Generali dell’Economia promosso dal Premier Giuseppe Conte, il nostro Segretario Generale Francesco Paolo Capone ha rappresentato il serio pericolo che potrebbe comportare la mancanza di una politica di tipo industriale, nonché di una concreta visione sulla gestione economica e burocratica del sistema. Temiamo che questa lacuna possa portare il Paese ad un ulteriore impoverimento con danni irreversibili sulla tenuta sociale.

Vogliamo condividere con il Governo la preoccupazione di milioni di lavoratori italiani che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, che ignorano le loro reali prospettive occupazionali, che avvertono l’incalzare di un numero sempre più cospicuo di crisi industriali, che vivono in regime di ammortizzatori sociali e che necessitano, ora più che mai, di un piano concreto per il lavoro in Italia.

Ma altresì vogliamo condividere anche le preoccupazioni che attanagliano i datori di lavoro, gli imprenditori, le PMI e le multinazionali che necessitano di un poderoso intervento da parte del Governo affinché possano continuare a garantire i livelli occupazionali, affinché possano ritornare a produrre in sicurezza, affinché possano restare in Italia e non essere attratti dai sistemi industriali di paesi esteri. Con la presente ci pregiamo di contribuire, in maniera del tutto collaborativa, con suggerimenti e proposte che auspichiamo possano incontrare le aspettative e l’interesse delle più alte cariche istituzionali del nostro Paese.

In previsione della imminente e futura convivenza con il virus Covid-19, riteniamo indispensabile un’azione sugli ammortizzatori sociali al fine di salvaguardare i posti di lavoro attraverso una più spedita erogazione degli stessi da parte dell’Ente Previdenziale, una maggiore fruibilità per coprire tutte le categorie di lavoratori, ed una ulteriore proroga degli stessi fino a Dicembre 2020 per tutte quelle aziende che continueranno ad accusare situazioni di difficoltà.

Per ugual periodo invochiamo il blocco dei licenziamenti che si riveleranno altrimenti inevitabili se non si dovesse intervenire tempestivamente sulle politiche di sviluppo dei settori produttivi strategici.

Chiediamo un prolungamento del periodo di godimento dell’assegno di disoccupazione per tutti quei lavoratori il cui trattamento Naspi è in scadenza, posto che per loro diventerebbe complicato trovare una nuova occupazione nel breve termine.

Occorrerebbe intervenire sulla pressione fiscale a carico delle aziende affinché venga ragionevolmente ridotta, e sul taglio del cuneo fiscale nei confronti dei lavoratori affinché il salario percepito sia volto al recupero del potere di acquisto in perenne calo fin dai tempi dell’introduzione dell’euro e sia al tempo stesso votato al raggiungimento di una auspicata stabilità economica.

In relazione alle politiche di sviluppo e ripartenza dei settori produttivi è fondamentale che il Governo nazionale punti coraggiosamente sul rilancio e consolidamento di tutte quelle produzioni ritenute strategiche per l’economica del Paese e che da diversi anni attendono investimenti nazionali per poter competere sotto il profilo dell’innovazione tecnologica con le produzioni degli Stati esteri, sempre pronti a sostenere le proprie filiere produttive.

Ci riferiamo al comparto automotive e alla sua filiera relativa alla componentistica che vanta aziende leader a livello mondiale ed impiega centinaia di migliaia di addetti, al comparto siderurgico che necessita di un vero piano industriale nazionale di rinnovamento, al comparto aerospazio che annovera moltissime aziende di eccellenza mondiale, al comparto della cantieristica che rappresenta un indotto assolutamente strategico per l’industria italiana, e, non per minore importanza, il comparto dell’elettrodomestico che necessita di una vera e propria campagna sul made in Italy per incentivarne le vendite e sull’attrazione di investimenti per evitare le delocalizzazioni all’estero.

Inoltre, se si vuol far ripartire l’industria nel nostro Paese bisogna anche pensare agli indotti, al capitale che si diffonde grazie soprattutto ad investimenti maturati in altri settori che, però, hanno bisogno della produzione industriale per trovare concretezza.

La nostra nazione non può di certo permettersi di perdere delle produzioni e dei mercati così rilevanti per i territori, ed è per questo che rivendichiamo un deciso ed urgente intervento del Governo mirato allo stanziamento di risorse economiche sotto forma di incentivi per favorire soprattutto il rilancio del mercato interno, oggi in stato di grande sofferenza.

Al fine del raggiungimento di tali ambiziosi obiettivi è necessario altresì che si attui un concreto piano per il taglio della burocrazia, anche relativamente allo sblocco dei cantieri di ogni ordine e grandezza e, contestualmente, si lavori ad una serie di investimenti nel breve, medio e lungo termine, da attuare per l’ammodernamento del territorio e la realizzazione di infrastrutture (fisiche e digitali), oggi divenute imprescindibili per la crescita della Nazione.

Infine, come recita l’art. 46 della Costituzione Italiana, ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro, il Governo di questa Repubblica promuova il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende, un principio di democrazia che la UGL graniticamente sostiene sin dalla sua fondazione.

Quelli appena descritti sono soltanto alcuni dei punti focali ed attuali che la Federazione Nazionale UGL Metalmeccanici desidera sottoporre all’attenzione della Eccellenza Vostra Illustrissima affinché questo appello venga fatto giungere alla Presidenza del Consiglio affinché il Governo possa attuare un piano di rilancio fondato sull’art.1 della nostra Costituzione.