VIDEO/ Accusati di aver pagato tangenti a Festa, gli imprenditori respingono le accuse

0
865

Si dichiarano estranei ai fatti loro contestati gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta Dolce Vita e colpiti da un’interdittiva nel contrarre con la pubblica amministrazione. In tre stamane, accompagnati dai rispettivi legali, si sono presentato davanti al Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio per gli interrogatori di garanzia. Ieri era stata la volta dell’ex sindaco Gianluca Festa e dell’architetto Fabio Guerriero. Entrambi, come condiviso con i loro avvocati di fiducia Luigi Petrillo e Marino Capone, hanno deciso di non sottoporsi alle domande del magistrato.

L’audizione di Eugenio Pancione, uno degli appaltatori destinatari della misura restrittiva, è durata invece circa un’ora e mezza; del resto – come dichiarato ai microfoni di IrpiniaNews dal proprio difensore avvocato Valeria Verrusio – “l’imprenditore non vedeva l’ora di chiarire la propria posizione”. L’avvocato Verrusio, ripetendo quasi all’unisono le parole di Petrillo, difensore dell’ex fascia tricolore, ha parlato di “intercettazioni fumose”. Pancione ha risposto a domande relative alle presunte vicende di dazione di denaro, in particolare per i lavori al Fenestrelle, per cui avrebbe versato 10mila euro all’architetto Fabio Guerriero, poi consegnati all’allora sindaco di Avellino Festa. Agli interrogatori è stato presente anche il pm che conduce le indagini, il sostituto procuratore Vincenzo Russo. La difesa dell’imprenditore ha prodotto della documentazione. Tutto ora al vaglio del Gip Argenio, che dovrà decidere su eventuali richieste che avanzeranno i difensori al termine della tornata di interrogatori.

L'imprenditore Eugenio Pancione
L’imprenditore Eugenio Pancione

Ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati, presentando una memoria difensiva anche l’imprenditore Franco Antonio Camarca, rappresentato dagli avvocati Francesco Saverio Iandoli e Angelo Iandolo. Si è avvalso della facoltà di non rispondere infine Marcello Costantino, assistito dall’avvocato Domenico Carchia che ha già presentato istanza al Riesame per l’annullamento della misura cautelare.