VIDEO/ De Mita (UdC): “Sono il bersaglio di tutti perché penso, Caldoro è servo del potere”

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La chiusura campagna elettorale dell'Unione di Centro

«La politica deve risolvere i problemi ed aiutare a riflettere. E’ lontana anni luce la mia prima campagna elettorale, quando tutti i cittadini prendevano parte ai processi, nonostante la diversità di vedute». Ciriaco De Mita, in occasione della chiusura della campagna elettorale dell’Unione di Centro, tenutasi presso il Viva Hotel di Avellino, non risparmia i suoi avversari.

«Non mi piace sentire parlare di cose da chi non le comprende. Basta leggere i quotidiani per capire come in giro c’è una grande confusione. Io non ho compreso mai niente di calcio, pertanto, mi limitavo a tifare ed a non esprimere commenti».

Il sindaco di Nusco non manca di sottolineare l’attacco da parte delle altre forze in campo. «Sono stato il bersaglio di tutti perché vengono a mancare i contenuti». L’ex segretario della Dc si riferisce, in modo particolare, al governatore uscente, chiarendo le ragioni della mancata intesa ed accusandolo di essere stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Caldoro non ha una storia, perché ha sempre servito, prima Craxi e poi Berlusconi. I veri accordi si fanno in un minuto e con una stretta di mano. Quando due persone si sono capite non servono delle ore, ma basta trovare una convergenza sui programmi».

ZECCHINO E FAMIGLIETTI – Il sindaco di Nusco, nel suo discorso, non risparmia gli ex amici dello scudocrociato, a partire da Ortensio Zecchino. «Lo statista di Ariano colloca il figlio in un progetto perché non guarda al futuro ma ad altro». De Mita non manca di replicare neanche a coloro che non gradiscono la sua presenza nella coalizione di centrosinistra, a partire da Luigi Famiglietti, deputato renziano. «Quando uno non pensa, è normale che vede tutto sbagliato. Tanti non hanno capito la mia scelta, ma voglio ricordare a queste persone che sono loro a non comprendere i processi. L’alleanza è nata su un accordo programmatico e non sulla spartizione di potere. Vogliamo rimettere i Comuni al centro, eliminare la burocrazia complessa e risolvere il problema della forestazione».

 

Il presidente, comunque, non rinuncia a guardare con ottimismo al futuro. «Sono certo che riuscirò a mettere insieme il popolarismo, la pagina migliore della storia italiana. Le comunità devono essere riscoperte e soltanto partendo dal basso si può scorgere un avvenire sempre più lontano».

L’Unione di Centro, infatti, riparte proprio dalle nuove generazioni, ovvero da Alberto Bilotta, capogruppo al consiglio comunale di Avellino, che esorta la politica ad un nuovo progetto complessivo, in grado di coinvolgere ulteriormente i territori e far ripartire il processo democratico dal basso. Maria Rosa Lepre, ad esempio, invita le istituzioni ad avere maggiore attenzione nei confronti dei più deboli, mentre Carmela Roberto, la più giovane candidata della campagna elettorale, pensa ai giovani che sono costretti ad abbandonare i territori.

Raffaele Lanni si definisce il candidato della gente, espressione della società civile autorevole che si adopera per risolvere i problemi della quotidianità e dare risposte. Maurizio Petracca presenta un nuovo progetto di ripresa, capace di vedere i forestali come opportunità e di seguire le reali vocazioni del territorio, proprio come previsto dal Ptcp, testo redatto da chi vive e conosce le aree interne della Campania.

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