VIDEO/ Dal bombardamento Usa del settembre 1943 a oggi: si chiude il cerchio sull’ordigno del Fenestrelle

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Renato Spiniello – “Bomba o non bomba arriveremo a Roma” cantava Antonello Venditti, in questo caso la destinazione era molto più a Sud della Capitale, la cava Bruschi di Atripalda a circa 6 chilometri dal Ponte della Ferriera di Avellino, finito nel mirino dei pesanti bombardamenti Usa nel lontano 14 settembre del 1943.

Era la Seconda Guerra Mondiale e uno di quegli ordini aerei sganciati, una bomba AN-M 30 di fabbricazione americana da 100 libbre con al suo interno 26 chili di tritolo, è rimasta inesplosa, dormiente per oltre 75 anni nell’alveo del torrente Fenestrelle. E oggi, con il brillamento di quell’ordigno presso la cava atripaldese a 4 metri di profondità, si chiude il cerchio.

La giornata, sia in città che nella vicina Atripalda, si è svolta con grande spirito di collaborazione da parte dei cittadini e sotto l’attenta regia della control room di Palazzo di Governo. Oltre al Prefetto Paola Spena, presenti i vertici della Forze dell’Ordine del territorio, i sindaci Festa e Spagnuolo e la Protezione Civile, impegnata sul territorio con oltre 300 volontari.

In prima mattinata è avvenuto lo sgombero della zona rossa, poi il despolettamento dell’ordigno da parte dei militari del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta, infine il suo definitivo brillamento. Riattaccata l’energia elettrica, i circa 2.400 sfollati hanno così potuto rientrare ai propri domicili.

Nel servizio video le parole del Prefetto Paola Spena e dei sindaci Gianluca Festa e Giuseppe Spagnuolo.