Reti colabrodo, progetti non partiti e serbatoi non più capienti: ai soliti problemi estivi di Alto Calore Servizi si aggiunge l’allarme siccità.
Così, presso la sede di Corso Europa, l’amministratore unico Michelangelo Ciarcia, accompagnato dai funzionari Francesco Monaco e Carmine Mazzarotti, ha fatto il punto della situazione in vista dell’attesa “magra” che anche quest’anno si anticiperà almeno di un mese.
Consumi anomali dovuti soprattutto al riempimento delle piscine e gli abusi, come l’utilizzo dei cosiddetti “tronchetti”, che l’Ente prova a smascherare sono costanti del periodo di inizio giugno.
In più Alto Calore rischia di restare all’asciutto anche dalle risorse del Pnrr. “L’Ente idrico – spiega Ciarcia – esiste da 80 anni ma non ha la licenza per vendere acqua. Un’assurdità che se non verrà risolta entro il 31 ottobre si rischia di non accedere ai finanziamenti”.